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 di Clara Moschella Dirigente Scolastico Liceo Scientifico Einstein moschella«Non posso esimermi dal prendere la parola con voi. Chiaro è che lo spirito dell’incontro organizzato ieri pomeriggio non era quello rappresentato così impietosamente. Non si trattava di alternanza scuola-lavoro, si era pensato a un contraddittorio, sino a venerdì sera accettato da tutti gli invitati. All’ultimo momento gli ospiti emeriti si sono ritirati. A quel punto mi sono trovata, in sala, a fronteggiare da sola, ad intervenire ogni qualvolta il dott. Lemme andasse oltre, ben consapevole che la folla era strumentalmente aizzata. Il mio intento era quello di mettere a confronto pseudo-scienza e scienza, suggestioni e teorie scientifiche, proprio in un liceo sportivo ove spesso si tratta dell’importante interrelazione tra dieta alimentare e attività fisica. Avevo avuto rassicurazioni sul contraddittorio e ritengo anche di dover ribadire la mia estraneità ai collegamenti che il dott. Lemme ha con la trasmissione televisiva che, di sua iniziativa e senza alcuna preventiva comunicazione, si è inserita nell’evento e, nella ricostruzione dei fatti, non ha riportato nessuno dei miei interventi, che mettevano al centro i ragazzi, la necessità di un tono civile e pacato, il diritto di allontanarsi, la libertà di scelta, la capacità di distinguere il vero dal falso in una società che ci bombarda di messaggi massmediali istantanei. Forse ingenuamente ho creduto che potesse costituirsi un filtro, o meglio, un freno a fenomeni mediatici che hanno dietro una macchina i cui ingranaggi evidentemente mi sono sfuggiti. Mi si potrebbe anche obiettare che venerdì sera avrei potuto annullare tutto: assicuro a chi legge che è stata forte la tentazione, come anche la preoccupazione, ma neanche la più fervida immaginazione avrebbe potuto farmi pensare ad un esito così volutamente aberrante. I miei ragazzi, i genitori, i docenti, financo le istituzioni sanno che nella scuola metto l’anima e nelle relazioni umane il cuore e la mente, assumendone le responsabilità e riconoscendo l’errore, ancora più facile da commettersi quando si esce dall’ordinario. Non intendo replicare attraverso il mezzo televisivo, ma la presente costituisce il chiarimento doveroso di un iter che ha le sue radici nella buona fede. Tanto devo ad una comunità scolastica, quella del Liceo Einstein, che riconosce nella cultura, nel confronto e nella passione educativa le note essenziali della sua missione». La dirigente relazionerà sulla vicenda al direttore scolastico regionale.