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Rispetto per l’ambiente, alti standard qualitativi e attenzione per il sociale. Queste le tre caratteristiche che sono alla base della nuova gestione della Mensa del Campus universitario di Coste Sant’Agostino che è stata presentata ufficialmente oggi.
L’Azienda per il diritto agli Studi Universitari di Teramo (Adsu), dopo aver espletato il bando di concorso, ha assegnato la gestione della Mensa alla cooperativa sociale
Blue Line di Atessa, già da tempo impegnata in progetti di integrazione sociale. Ed è proprio questo uno degli aspetti salienti del nuovo progetto-mensa: accanto agli operatori della cooperativa, agli studenti che collaboreranno grazie alle borse-lavoro, ci saranno infatti anche tre detenuti del Carcere di Castrogno.
L’iniziativa, che in base alle nostre informazioni è unica in Italia, nasce da una precisa volontà dell’Adsu di coniugare qualità del servizio e delle materie prime, con aspetti ambientali e sociali, caratteristiche, queste, che sono state inserite nel bando di gara.
Del progetto fa parte anche la realizzazione di una mensa destinata alle persone meno abbienti, all’interno di un locale che sarà fornito dal Comune di Teramo: saranno gli studenti stessi, in qualità di volontari, ad occuparsi della distribuzione dei pasti, mentre alla cooperativa spetterà il compito di trasportarli. Questo sarà possibile grazie all’acquisto di una sigillatrice, che permette di realizzare pasti monoporzione e da asporto: l’efficacia di questo mezzo è stata testata durante l’emergenza legata al maltempo e al terremoto, durante la quale l’Adsu ha preparato circa 600 pasti al giorno per i volontari del soccorso e per gli universitari, attivando anche sei borse-lavoro per gli studenti dell’Università di Teramo.
Alla presentazione c'erano: Paolo Tancredi, deputato Ncd, Paolo Fusero, direttore Dipartimento di Architettura Università G. d'Annunzio Chieti-Pescara, Luciana Farina, Amministratore unico Blue Line, il direttore e il presidente dell'Adus: Antonio Sorgi e Paolo Berardinelli.
LE CARATTERISTICHE TECNICHE
Le materie prime saranno stagionali e, il più possibile, a chilometro zero. Ogni giorno sarà proposto, oltre al’offerta standard, anche un pasto per celiaci, uno per vegetariani e uno rispondente alle prescrizioni religiose (ad esempio quelle dei musulmani). Una volta al mese verrà proposto un piatto della tradizione teramana o abruzzese e un pasto interamente composto da prodotti biologici. Nel pieno rispetto dell’ambiente verrà ridotto al minimo indispensabile l’utilizzo della plastica: contrariamente a quanto avveniva in passato, infatti, ci saranno piatti in ceramica e posate in metallo. I pasti che non verranno serviti, come già detto, verranno distribuiti ai meno abbienti (la cooperativa si è impegnata a cucinare espressamente se la domanda sarà superiore). Il cibo avanzato nei piatti non sarà gettato via, ma verrà in parte donato ad associazioni di volontariato, come la Lega del Cane, e in parte sarà destinato alla compostiera dell’Università. E’ prevista inoltre un’attività di comunicazione e informazione sul mangiar sano, con convegni organizzati all’interno dell’Università, e un feedback continuo sul gradimento dei pasti, grazie anche all’utilizzo dei social. Secondo l’analisi dei flussi di accesso alla mensa dell’ultimo triennio si stima un’erogazione di oltre 35 mila pasti l’anno, sappiamo, però, che l’utenza è destinata a crescere, per questo abbiamo previsto, ampliando il servizio rispetto al passato, una doppia cassa e una doppia linea di distribuzione, utilizzando anche i locali dell’ex biblioteca per servire i pasti. Oltre alla mensa di Coste Sant’Agostino, la cooperativa gestirà anche quella di Piano D’Accio. Il costo unitario dei pasti è di 4,60 euro a carico dell’Adsu. Sono previste riduzioni, in base alle fasce di merito-reddito che utilizziamo come criterio per l’attribuzione di borse di studio, fino all’esenzione totale per le fasce più basse. Il costo massimo per ogni pasto, a carico dello studente, è di 3,30 euro.