SI PARTE IN CORTEO PER LA GRANDE MANIFESTAZIONE DI ROMA CONTRO IL GOVERNO, 35 I PULLMAN PER 1.800 PERSONE. BRUCCHI ANNUNCIA CHE: «NON CI FERMEREMO QUI»
Si parte. Stamattina si parte come da programma per Roma, per la grande manifestazione del territorio della provincia di Teramo. Il primo concentramento è previsto a Lunghezza, nei pressi della barriera autostradale. Qui si raggrupperanno i 35 pullman (questo almeno sembra essere il numero definitivo dei mezzi) per la grande manifestazione contro il decreto sull'emergenza sisma. Quelli partiti alle 8.30 da piazzale dello stadio a Piano d'Accio, che sono la maggior parte, si riuniranno agli altri provenienti dalle diverse località abruzzesi che hanno aderito all'iniziativa e saranno messi sotto scorta dalla polizia. A gruppi di cinque i pullman raggiungeranno piazza Venezia dove si formerà il corteo che raggiungerà piazza Santi Apostoli dov'è prevista la prima fase della manifestazione a cui daranno vita i 1.800 partecipanti. «Ogni gruppo porterà in quello spazio l'espressione del proprio disagio ma anche la rappresentazione della teramanità», spiega il sindaco di Teramo Maurizio Brucchi, «con striscioni e slogan a cui si aggiungeranno momenti artistici e folcloristici». Il nucleo più consistente dell'esercito dei manifestanti sarà formato dal Comune di Teramo, che ha organizzato nove pullman ai quali si affiancheranno quelli della Provincia e della Camera di commercio, dei sindacati confederali, dell'associazione dei costruttori edili, dei commercianti e di tante altre organizzazioni di industriali, artigiani, consumatori e associazioni culturali che rinfoltiranno e animeranno la schiera. Tra le presenze istituzionali, oltre a quella del presidente della Provincia Renzo Di Sabatino, ci saranno molti sindaci del territorio teramano, fra cui i primi cittadini di Giulianova Francesco Mastromauro e di Roseto Sabatino Di Girolamo che però viaggerà in auto, insieme alla presidente dell'istituto zooprofilattico "Caporale" Manola Di Pasquale. I Comuni di Silvi e Pineto condivideranno un pullman, mentre una delegazione arriverà da Penne guidata dal sindaco Mario Semproni. Non farà mancare il proprio supporto neppure il sindaco di Chieti Umberto Di Primio che arriverà a bordo di uno due autobus provenienti dall'area Teatina-Pescarese sui quali ci saranno i presidenti delle rispettive Province: il primo cittadino lancianese Mario Pupillo e il suo omologo di Abbateggio Antonio Di Marco. L'amministrazione provinciale dell'Aquila sarà invece rappresentanza dal consigliere Emilio Cipollone. Sindaci, consiglieri regionali e rappresentanti di istituzioni e associazioni di categoria faranno parte del gruppo dei 700 che, intorno alle 11.15, si sposterà in piazza Montecitorio per la seconda parte della manifestazione. Per le 12 è previsto l'incontro della delegazione ulteriormente ristretta a 50 componenti con i rappresentanti del governo e del Parlamento per illustrare i motivi della protesta. Dunque ha vinto la delegazione di massa rispetto a quella composta solo da 10 persone.Il colloquio, stando al programma, durerà non più di un'ora: subito dopo il corteo ripercorrerà l'itinerario in senso opposto e risalirà sui pullman che nel frattempo saranno rimasti in attesa nella zona del Circo Massimo.
L'obiettivo principale è ottenere la modifica del decreto adottando gli emendamenti inseriti nel nostro documento: «se non otterremo risposte concrete - dichiara il Sindaco Brucchi- non ci fermeremo qui». Il sindaco di Teramo annuncia infatti ulteriori iniziative di protesta in caso di mancato accoglimento delle richieste. Intanto, però, bisogna pagare i pullman. Il costo medio è di circa 700 euro l'uno e gli organizzatori si sono mossi autonomamente per coprire la spesa. «Dobbiamo verificare se è possibile addebitare il costo al Comune», evidenzia Brucchi, «ma ci saranno anche molti contributi volontari che ci permetteranno di far fronte all'esborso che comunque non è eccessivo».
Oggi non ci saranno i lavori in aula, per motivi tecnici, e dunque il numero dei parlamentari presenti a Roma non sarà elevato. Ci saranno quelli impegnati nelle vari commissioni. Ma deputati e senatori abruzzesi, perlopiù saranno presenti alla manifestazione organizzata nella Capitale, per fare pressione sul governo, sul decreto relativo al terremoto e al maltempo. Anche perché la scadenza per presentare gli emendamenti è stata posticipata a martedì prossimo, e quindi ci sarà tutto il tempo per trovare degli accordi tra parlamento ed esecutivo.