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20170303_111002In merito alla vicenda del recupero del Teatro Romano di interamnia, l'associazione Teramo Nostra, considerata dal sindaco "in uno stato di confusione per non aver letto bene le carte" chiede al Signor Maurizio Brucchi un   incontro pubblico, così che egli possa spiegare a Teramo Nostra e a tutti i cittadini i modi e i tempi dell'abbattimento di palazzo Adamoli e di palazzo Salvoni. E' questo l'unico modo per capire chi dice la verità e chi dice le   bugie. Ricordiamo al sindaco, ai suoi colleghi e anche ai cittadini, che l'associazione Teramo Nostra si batte da più di 20 anni per vedere recuperata la cavea del Teatro Romano tramite l'abbattimento dei palazzi incongrui, mentre da parte del sindaco e di chi lo ha preceduto solo mistificazioni della realtà, con giochetti di parole quali "decostruzione" o "smontaggio" dei palazzi, che hanno portato esclusivamente al consolidamento dei palazzi che dovevano essere abbattuti . Questa amministrazione e la precedente hanno sperperato 8 milioni di euro di finanziamenti concessi per il recupero del teatro romano ed "ottenuti solo grazie a Teramo Nostra", con l'unico risultato di creare sulla cavea che doveva essere liberata una "fortezza spagnola" qual è palazzo Adamoli. Palazzo Adamoli è ancora sulla cavea e ancora sulla cavea è palazzo Salvoni. Mentre il sindaco chiede ancora a Teramo Nostra di recuperare altri soldi per i suoi "ambigui" progetti. Teramo Nostra non è il BANCOMAT del Comune e, anzi, chiederà che vengano bloccati tutti i finanziamenti stanziati  per il recupero del Teatro Romano finchè il sindaco non farà chiarezza sul progetto: il cubo che si vede nel progetto si trova "NELLA CAVEA" e non è palazzo Massignani, che si trova invece sul "PERIMETRO DELLA CAVEA". La misura è colma. Il sindaco spieghi perchè non ha ancora acquisito palazzo Salvoni, palazzo già inagibile dal terremoto del 2009 e che oggi, ancora più terremotato di prima, sta creando problemi anche alle case vicine. Il sindaco spieghi quanti soldi vuole spendere per mettere in sicurezza un palazzo terremotato che "dovrebbe" essere abbattuto, anzi, come dice il sindaco usando un vocabolo sconosciuto al dizionario della lingua italiana ed evidentemente coniato ad hoc,  sarà "decostruito". Non da ultimo, considerato l'impegno della nostra associazione per il recupero del Teatro Romano, facciamo presente al sindaco che ogni qual volta intenda prendere delle decisioni in merito a questo importante argomento, dovrebbe avere la decenza di invitare Teramo Nostra e condividere con la stessa e con tutti i cittadini ogni minimo intervento. Per concludere, dopo le ultime dichiarazioni del sindaco rilasciate alla stampa,  Teramo Nostra chiede ancor di più e a gran voce le sue "DIMISSIONI". SIGNOR BRUCCHI, LA SMETTA DI PRENDERE IN GIRO I TERAMANI E RICONSEGNI ALLA CITTA' LA FASCIA DI PRIMO CITTADINO O SI DIMOSTRI, UNA VOLTA PER TUTTE, DEGNO DI INDOSSARLA...SCRIVE TERAMO NOSTRA.