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E’ trascorsa una settimana dalla trasferta romana. Ho raccolto in una specie di diario le mie sensazioni del prima, durante e dopo, di quella manifestazione, ma non c’è tempo ora per esaminarle. Non esprimo neppure giudizi sugli esiti, dico solo che la comunità cittadina ha dato un grande esempio di disponibilità, di partecipazione e di dignità. Ora però bisogno fare un passo in avanti.   Leggo sulla stampa che si prepara una nuova trasferta a Roma,  per fine mese. Dico che sarebbe una cosa sbagliata.   A Roma devono andarci i nostri rappresentanti, perché questo è il loro compito. Un Paese serio, una  solida democrazia rappresentativa, un territorio cosciente ed organizzato, eleggono bravi rappresentanti e si fidano di Essi.   Se un Paese, un territorio, una provincia, hanno necessità di portarsi dietro a Roma ogni volta due-tremila persone per far sentire la voce della protesta e  le esigenze di una comunità,  la rappresentanza dà prova di fragilità, di inadeguatezza.  E la democrazia ne soffre ancor più. Quindi, all’Aquila, a Roma e Bruxelles, devono andarci i politici.  A Teramo (ed in altri capoluoghi) devono mettersi a lavoro i tecnici. Intendo i “medici del territorio” , senza distinzione tra cardiologi, pediatri, ortopedici.  Dico : tutti coloro che hanno operato (concretamente)  in branche attinenti l’organizzazione territoriale, lo sviluppo e la valorizzazione dei territori. Il malato è grave, non possiamo affidarci né ad aspirine, né a teorie. Occorrono interventi, soluzioni pratiche, ricette  sperimentate.   Non abbiamo molto tempo a disposizione.  Due mesi, forse tre. Se non si approva un piano-programma  di spessore prima dell’estate, Teramo rischia di essere cancellata dalle carte di geografia socio-economica e rimanere solo su quelle di archeologia e storia. Io sono fiducioso :  ma le camminate in montagna mi hanno insegnato che  quando si cammina su un dirupo stretto e scosceso, la differenza tra la caduta e la salvezza è minima.  Ci si può salvare se la guida è buona, se i nervi sono saldi, se la concentrazione è massima, se il fisico è integro.  Altrimenti…… Ora :  le condizioni del malato (ovvero, fuor di metafora, il TERRITORIO) erano già gravi prima del 24 Agosto, del 30 Ottobre e del 17 Gennaio.   La drammatica crisi  socio-economica degli ultimi sessant’anni stava già  attanagliando le nostre comunità.  Gli eventi sismici e naturali degli ultimi sei mesi hanno solo aggravato pesantemente una situazione già di per sé critica e difficile. Per questo, due anni fa, (Marzo 2015)  proposi – attraverso lettere alle competenti Istituzioni ed articoli su giornali locali - , la necessità di costituire un  laboratorio di idee che avevo definito “SAPERI E SAPORI” – LABORATORIO PER LA CONTAMINAZIONE DEI SAPERI , ovvero un luogo dove far emergere , incontrare, concentrare,  confrontare, sintetizzare, ricette per curare le tre forme più rilevanti  ed incidenti sul  BEN-ESSERE  (ovvero lo ‘star bene’) delle nostre comunità : La salute dei corpi La salute delle menti La salute dei territori. Curarle, nel senso non solo di cura preventiva  (pure importantissima), ;  ma di vera  e propria terapia per rilanciare un’economia asfittica .  Ovvero :  puntare  su questi tre temi fondamentali per innescare vere e proprie FILIERE DI ATTIVITA’, tra loro convergenti e messi a sistema. A questo serviva (ed a maggior ragione e’ necessario oggi….) un laboratorio di saperi : a far accrescere la consapevolezza e la condivisione di tutta la comunità; ad individuare strategie, strumenti, soggetti, risorse, da mettere a sistema nella filiera; a fornire alle istituzioni un obiettivo preciso e concreto da perseguire, una ‘VISION’ ’ ed una ‘MISSION’ , lasciando a loro la gloria per la raggiunta salvezza. Nel silenzio generale ante-terremoto (ripeto, 2014-15) ho iniziato a lavorare su questa direttrice, come professionista e come rappresentante di Associazioni  in cui opero da decenni.  Ho girato città  e università; ho letto libri e documenti, ho sollecitato bravi professionisti ed esperti locali (non solo tecnici puri) a dare la loro disponibilità per un ‘Centro studi’ che potesse costituire l’innesco del più ampio Laboratorio. Ed anche questo ‘Centro studi’ ho messo a disposizione di alcune competenti istituzioni locali. Non partiamo dunque da zero . C’è una proposta di percorso, ci sono degli obiettivi e delle modalità da esaminare ed eventualmente condividere.  Dopodichè, via con le tattiche per perseguire le strategie. Il percorso del Laboratorio è dunque da tempo avviato :  sono state intraprese attività e/o scambiati documenti  con due delle principali  istituzioni del nostro territorio.  Alcune importanti Associazioni sono pronte a dare il loro contributo.  Abbiamo raccolto idee e materiali di studio. Ma c’è spazio per tutti, sia chiaro. A Teramo abbiamo risorse universitarie eccellenti, professionisti esperti.  Chi sa, metta il proprio sapere a disposizione. Senza gelosie, INSIEME. Competenza pluriennale,  onesta intellettuale e profonda conoscenza del territorio., di questo abbiamo bisogno. Manca solo una cosa :  la volontà della politica, quella famosa bandiera a scacchi da abbassare,  cui ho fatto riferimento nell’ultimo articolo su questo quotidiano ( 28 febbraio). Se la politica non dà il via, siamo tutti fermi.  Se rimaniamo fermi, saremo travolti .  Non da eventi naturali (che sono preventivabili ed affrontabili) , ma dall’incuria degli uomini, che è la malattia più grave in assoluto. Io sono un tecnico ed un professionista e desidero rispettare i ruoli.  Non ho velleità politiche di alcun genere e grado. Sono teramano dalla testa ai piedi e voglio aiutare la mia città. Non ho carriere da perseguire di alcun genere. Intendo solo mettere a disposizione un bagaglio di 45 anni di esperienze specifiche sul tema ‘territorio’ : Chiedo di far decollare questo laboratorio di idee , di saperi e di proposte. E, con esso, aiutare Teramo a risollevarsi. C’è poco tempo , credetemi. E c’è bisogno della coscienza di tutti.   Gli psicologi affermano che quando si prende consapevolezza di un problema, la via della guarigione è già imboccata.  

Arch.  Franco Esposito Direttore Istituto Tetraktis Past Governor Lions Club Italy