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Un ospedale unico per Teramo. Il gruppo del Pd e quello di Teramo Cambia lo hanno presentato oggi durante una conferenza stampa in sala consiliare in Provincia.  Maurizio Verna ha spiegato che potrebbe sorgere nel territorio di San Nicolo' non lontano da Piano D0'Accio senza creare problemi al territorio e con un piano ben predisposto. Un ospedale ben strutturato e facilmente raggiungibile. Evita ogni polemica con Giulianova Verna perchè dice, questo è una questione che riguarda la Asl e la Regione, saranno loro a decidere se l'ospedale si farà anche a Giulianova e se ci saranno due ospedali in provincia di Teramo ben vengano. Ieri il Sindaco Mastromauro era andato su tutte le furie dopo aver scoperto che oggi Verna avrebbe dato il via alla presentazione di questo progetto per Teramo. Ed oggi il Cittadino Governante in una nota scriveva: «La linea di due ospedali di primo livello (uno a Teramo, l’altro a Giulianova) è quella giusta perché ha la forza delle argomentazioni, come ha riconosciuto il Vice-Presidente Giovanni Lolli nel corso del recente Consiglio Comunale di Giulianova. Tutta la classe politica della provincia di Teramo dovrebbe convincersi del fatto che sarebbe il modo migliore per allestire una rete ospedaliera provinciale pubblica di grande qualità, facilmente raggiungibile da ogni angolo del territorio, in grado di dare risposte tempestive a tutta la popolazione e sostenibile economicamente. Con lungimiranza Presidente della Provincia, Sindaci, Consigli Comunali e forze politiche dovrebbero dare indicazione al Manager della ASL e alla Regione di procedere in tale direzione. La provincia di Teramo avendo oltre 310.000 abitanti, in base alle norme nazionali ha diritto a 933 posti letto ospedalieri per acuti e  a 217 posti letto per lungodegenza e riabilitazione. Circola l’ipotesi della direzione della ASL di ridurre i 4 ospedali esistenti a 2: uno nuovo molto grande a Teramo (il cosiddetto ‘ospedale unico’  accreditato, da quanto si è letto, di 550-600 posti letto), l’altro a S.Omero, confermando l’esistente con i suoi 130 posti letto. La riduzione da 4 a 2  ci sembra logica per garantire la sostenibilità economica di un’assistenza ospedaliera di qualità con casistica ottimale. Mancherebbero però oltre 200 posti letto rispetto a quelli spettanti.  Riteniamo che in una regione dove sono tanti i posti letto  concessi alle cliniche private nelle province di Chieti, L’Aquila, e Pescara, non si possano tagliare così pesantemente i posti letto  ai nosocomi pubblici nel teramano creando, magari, le condizioni per l’apertura di una clinica privata da convenzionare. Inoltre crediamo che i 933 posti letto debbano essere ripartiti e ubicati in maniera diversa sul territorio provinciale ancorandosi a motivazioni razionali ed oggettivamente valide, evitando le rivendicazioni campanilistiche o i condizionamenti dettati dal peso politico di qualche realtà provinciale maggiormente rappresentata all’interno del Consiglio regionale. Per questo ci sembra ragionevole sostenere che nella provincia di Teramo, che estende il suo ampio e variegato territorio dal Gran Sasso al mare Adriatico e che non ha cliniche private convenzionate, siano sì necessari due ospedali pubblici, ma ambedue di 1° livello con tutte le specialità previste per ospedali di questo tipo, come d’altronde consente la legge nazionale che li prevede per bacini di utenza fra 150.000 e 300.000 abitanti. E cioè: Medicina Interna, Chirurgia Generale, Anestesia e Rianimazione, Ortopedia e Traumatologia, Ostetricia e Ginecologia, Pediatria, Cardiologia con Unità di Terapia Intensiva Cardiologica (U.T.I.C.), Neurologia, Psichiatria, Oncologia, Oculistica, Otorinolaringoiatria, Urologia, Radiologia Laboratorio, Servizio Immunotrasfusionale, Pronto Soccorso con letti di “Osservazione Breve Intensiva” . Ci sembra razionale che essi siano ubicati uno all’interno, a Teramo in quanto capoluogo e città più popolosa della provincia, l’altro sulla costa.  Una costa con un numero così alto di presenze turistiche in estate  ( accolte dalle ‘sette sorelle’ della costa teramana) che non è immaginabile che tra San Benedetto del Tronto e Pescara non ci sia alcun presidio ospedaliero. Giulianova, che tra l’altro è già sede di un importante nosocomio che potrebbe, eventualmente, essere ristrutturato e ampliato (con costi inferiori a quelli già stanziati in precedenza per il nuovo ospedale giuliese), ci sembra, sulla costa, la località più vocata ad ospitare uno dei due ospedali di 1° livello: per la sua posizione geografica baricentrica tra Martinsicuro e Silvi (dove in totale risiedono circa 120.000 abitanti), per i suoi collegamenti ferroviari, autostradali, stradali e marittimi, e per la notevole presenza turistica balneare  in tutta la costa teramana, la più cospicua d’Abruzzo in estate. Giulianova inoltre si trova nella zona a minor rischio sismico nell’ambito provinciale ed è facilmente raggiungibile in caso di forti nevicate».