
TERREMOTO/LA CAMERA APPROVA IL DECRETO MA MANCANO SOLDI E ZONA FRANCA. DI STEFANO: «TESTO SCARNO E SENZA CONTENUTI»
Via libera dell'Aula della Camera al decreto legge che contiene le misure resesi necessarie dopo il terremoto. Il testo, approvato a Montecitorio con 201 voti a favore, 16 contrari e 56 astenuti, passa al Senato.
"Forza Italia voterà contro al decreto terremoto, perché è un provvedimento scarno, vuoto e senza contenuti". Lo ha annunciato nell'Aula di Montecitoro l'onorevole di Forza Italia, Fabrizio Di Stefano. "Abbiamo lavorato molto in Commissione - ha aggiunto - presentando diversi emendamenti, senza mai tenere atteggiamenti ostruzionistici perché la nostra volontà era di migliorare il provvedimento. Tuttavia, il testo finale non ci soddisfa e ancor di più non ci soddisfa la risposta che in termini complessivi è stata data all'emergenza terremoto". "Il nostro voto contrario - ha concluso l'esponete azzurro - interpreta il giudizio negativo dei sindaci, degli amministratori locali, delle imprese, dei cittadini che vivono nel cratere e nelle zone colpite dai violenti eventi atmosferici e che non si ritengono soddisfatti dalla risposta che il governo e la maggioranza sta dando ai loro problemi concreti".
Il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, presiederà martedì 28 marzo, alle ore 11 a Palazzo Chigi, una riunione con i presidenti delle regioni Nicola Zingaretti (Lazio), Luca Ceriscioli (Marche), Catiuscia Marini (Umbria), Luciano D'Alfonso (Abruzzo), il commissario per la ricostruzione, Vasco Errani, e il capo del dipartimento Protezione civile, Fabrizio Curcio. Al termine della riunione, è prevista una conferenza stampa. Lo rende noto un comunicato di palazzo Chigi.
"Nonostante siamo giunti al terzo decreto sul terremoto anche questo provvedimento non aggredisce in modo strutturale criticità e problemi. Si tratta di una misura a "macchia di leopardo", che interviene solo per singoli punti e aspetti e che, soprattutto, è deficitario su un aspetto fondamentale: le risorse. Ancora una volta il governo ha rispedito al mittente la richiesta di istituire le zone franche e le conseguenti misure a sostegno di imprese e lavoratori. Anche la nostra proposta di estendere il microcredito alle aziende del Cratere è stata affossata. in compenso, hanno trovato i soldi per il dipartimento "Casa Italia": un regalo da 1,3 milioni nel 2017 e da 2,5 milioni dall'anno prossimo per pagare dirigenti e la nuova struttura". Così i deputati del M5s, che si sono astenuti dal voto al Decreto terremoto. "Non abbiamo espresso parere contrario solo per senso di responsabilità ma è davvero inconcepibile la pochezza del provvedimento, che avrebbe dovuto rappresentare il colpo di reni per raddrizzare una situazione caratterizzata da enormi ritardi e lentezze. Resta poi incomprensibile il fatto che siano stati esclusi dal Cratere alcuni centri che hanno subito danni ingenti. Dove sono le risorse? Per quanto tempo ancora pensano di abusare della pazienza dei cittadini? Renzi e Gentiloni hanno raccontato che ricostruiranno tutto ma, quando si è trattato di tirare fuori i soldi per le zone franche il governo ha alzato le mani, ammettendo che al momento non ci sono fondi e che se ne riparlerà più in là. Renzi è andato in Europa chiedendo flessibilità per il terremoto e ha ottenuto lo 0,2 del Pil, 3,4 miliardi ma, alla prova dei fatti, ci sono spese giustificate soltanto per 600 milioni".
