POLIS/ CROCETTI A BRUCCHI: «LA BEFFA DEL RISCATTO DELLE CASETTE DI VIA PIAVE»
In riferimento alle dichiarazioni del sindaco Brucchi (Polis del 6 aprile u.s.) secondo il quale il PRU di Via Piave - Teramo sarebbe stato in parte attuato con la realizzazione della rotonda di Via Arno + parco giochi (la cosiddetta "strada Castellani" non c'entra un tubo) non si può non rimanere perplessi. Sig. Sindaco, non spacciamo oro del Giappone:manca la parte più consistente del Programma e cioè la demolizione delle fatiscenti "casette basse" di Via Piave e la ricostruzione in loco di palazzine nel rispetto della tipologia architettonica preesistente. .
Purtroppo questo PRU si è rivelato una beffa per noi 12 riscattatari (negli anni 70) degli alloggi ex IACP. Il progetto iniziale (palazzine a due piani con mansarda) venne poi cambiato in palazzi con negozi su Via Po; progetti, peraltro, redatti senza aver effettuato i previsti sondaggi idro-geologici, come ebbe a denunciare l'ex consigliere comunale Valdo Di Bonaventura. Scarso entusiasmo, se non fastidio, della Giunta Chiodi a portare avanti un Programma avviato sotto la Giunta Sperandio (1998). Lamentazioni del tipo: ci siamo ritrovati...ecc. ecc.. Precontratti di permuta con clausole avallate dall'ATER e disconosciute dall'Amministrazione Comunale, come il trasferimento in Via Fonte Regina (allo "steccone") di noi riscattatari durante i lavori. 900.000 Euro di finanziamento regionale andati in fumo, come ebbe a denunciare lo stesso Valdo Di Bonaventura. Riscattatari convinti a traslocare da Via Piave in appartamenti privati nell'annunciata imminenza dell'inizio dei lavori e con affitto pagato dall'immobiliarista Zuccarini; il quale, poi, uscito dal PRU, probabilmente per la lentezza nell'attuazione del Programma o per altro ancora, si ritenne poi (giustamente) liberato da questo obbligo.
Sig. Sindaco, anche se i 4 progetti presentati dal Comune di Teramo per la riqualificazione delle periferie degradate (BANDO 1/6/2016) in un primo tempo bocciati, dovessero rientrare in corsa per il finanziamento (come promesso da Gentiloni) non si venga a parlare di completamento del PRU di Via Piave,; si risaneranno i disastrati alloggi ex IACP (in certi casi confinanti con alloggi riscattati, come nel mio caso), disabitati dal 1997 e le cui porte e finestre furono murate; operazione, peraltro, assolutamente antieconomica per i complessi lavori di restauro che occorrerebbe fare: costerebbe probabilmente meno demolirle e rifarle nuove. L'annunciata possibilità - nella riunione tenuta all'ATER la primavera dello scorso anno (nella certezza dell'approvazione dei progetti) - per noi riscattatari di poter costruire un piano sopra, beneficiando di un modesto contributo è probabilmente inattuabile considerate che le fondamenta, fatte con le pietre dei fiumi,difficilmente reggerebbero due piani, a meno di costosi e complessi lavori di consolidamento.
Il PRU di Via Piave, Sig. Sindaco, prevedeva ben altro.Domenico Crocetti