L’elisoccorso dell’Aquila sta recuperando la seconda salma, mentre il primo corpo è già stato portato in ospedale.
Sta operando il soccorso alpino ed il 118.
Quattro gli alpinisti sul Gran Sasso, (e non tre come appreso in un primo momento) travolti dalla tragedia che vede due morti e due in salvo. Si sarebbe trattata di una cordata, si apprende dal soccorso alpino. I soccorritori stanno ultimando le operazioni di recupero.
AGGIORNAMENTO
Uno dei due alpinista morti si chiamava: Francesco Carta, 45 anni, residente a Cermignano ma ora a Bisenti per via del terremoto, ed Enrico Faiani, artigiano 60 anni di Castelli, padre dell'assessore comunale Alessandro Faiani.
Il Sindaco di Castelli Seca é sconvolto e dall'obitorio di Teramo dice: "era un amico fraterno non ci riesco a credere...". Forse il Comune proclamera' il lutto cittadino.
I corpi dei due alpinisti morti stamane sul versante teramano del Gran Sasso, presso il monte Brancastello, sono stati recuperati a 2.100-2.200 metri di altezza. Dalle prime informazioni fornite dal soccorso alpino e speleologico (Cnsas), sembrerebbe che al momento della tragedia gli alpinisti (forse più di quattro) fossero slegati e procedessero con piccozze. Il buon equipaggiamento fa presupporre che il gruppo fosse composto da persone esperte. Le due vittime sarebbero scivolate nel canalone San Pietro. Le operazioni di recupero sono state effettuate dalla stazione di Teramo del soccorso alpino.
Carta e Faiani facevano parte di un gruppo di 5 amici che questa mattina hanno attaccato la parete, all'improvviso, una delle due vittime ha perso la presa della roccia ed è precipitato, purtroppo travolgendo il compagno che era immediatamente sotto a lui.
Gli altri tre sono stati testimoni impotenti della caduta e non hanno potuto fare altro che dare subito l'allarme con il telefonino, La magistratura ha aperto un'inchiesta ed ha disposto l'autopsia che si farà domani alle 11.