
Incontro stamattina nella sede del Ruzzo tra il presidente della Ruzzo, Antonio Forlini, il cda e Calvarese dell'Ato con i Sindaci del comprensorio. Un incontro convocato d'urgenza per far fronte comune in difesa dell'acqua.
La priorità adesso è la messa in sicurezza della captazione del Gran Sasso. In merito alla vicenda della sospensione della fornitura di acqua potabile proveniente dall'invaso del Gran Sasso, la Ruzzo Reti Spa, a beneficio dei propri utenti e dell'intera popolazione teramana e abruzzese ha comunicato proprio ieri che anche le analisi dell'8 maggio compiute dall'Arta hanno avuto esito negativo.
In merito alle notizie circa la presunta non potabilità dell'acqua nei giorni 4 e 5 maggio per la presenza di toluene, è necessario chiarire che tracce di tale sostanza, secondo le stesse analisi effettuate dall'Arta per conto della Asl di Teramo e l'autocontrollo svolto dal Ruzzo attaverso il laboratorio accreditato, erano presenti in misura molto più bassa rispetto ai limiti prescritti e comunque sempre tale da garantirne il pieno e sicuro utilizzo a fini idropotabili. Infatti, come confermato anche dall'Istituto Superiore di Sanità (parere richiamato sia dall'Arta che dalla Asl nelle comunicazioni inviateci nei giorni scorsi), l'Organizzazione mondiale della Sanità ha stabilito per questa sostanza un valore limite nell'acqua destinata al consumo umano pari a 700 microgrammi/L, dunque 37 volte inferiore al valore massimo riscontrato il 5 maggio e pari a 18,6 microgrammi/litro, per cui l'acqua distribuita dal Ruzzo è sempre stata sicura e controllata.
Per chiedere la chiusura dei laboratori sarà stilato un documento congiunto che verrà firmato da tutti i sindaci del comprensorio per far capire che l'acqua è indispensabile al territorio, un patrimonio che non si tocca.