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Attraverso un articolo giornalistico, il Direttore Sanitario della AUSL di Teramo ha annunciato l’accorpamento di alcuni reparti, per il periodo estivo, negli ospedali di Teramo e Giulianova. A Giulianova i reparti interessati da tali accorpamenti saranno quelli di ortopedia e chirurgia. La Dottoressa Mattucci, che insieme al Il Direttore Generale e al Direttore Amministrativo “costituiscono la Direzione Strategica. Alla Direzione Strategica competono la pianificazione strategica ed il controllo direzionale.” Lo scrive il Segretario della FP CGIL Teramo Pancrazio Cordone in una nota. Non possiamo non chiederci, come una struttura, la Direzione Strategica, così qualificata, può disporre l’accorpamento di alcuni reparti di un ospedale, quello di Giulianova, che è al servizio di un territorio che nel periodo estivo vede triplicare le proprie presenze? Pensare che la stessa Direzione Strategica ha disposto un “investimento” (per quanto ci riguarda non spesa ma investimento) di oltre trecentomila euro per permettere che il personale impiegato nei reparti (e non solo nei reparti), potesse godere delle ferie per il recupero delle energie psicofisiche spese durante la prestazione lavorativa senza essere costretti a ridurre i servizi. Nonostante questo i reparti di ortopedia e chirurgia dell’Ospedale di Giulianova saranno accorpati. Quindi la Direzione della AUSL di Teramo trova Strategico accorpare reparti che, verosimilmente, vedranno aumentare l’accesso agli stessi in considerazione di un notevole incremento della popolazione residente nel periodo estivo? Saremo certamente meno strategici, ma per quanto ci riguarda, questa decisione ha il solo obiettivo di introdurre un lento e duraturo logoramento del nosocomio giuliese a danno della qualità del servizio sanitario offerto ai cittadini residenti sulla costa e di quanti scelgono la nostra provincia per trascorrere un periodo di ferie. Temiamo di essere di fronte ad perfetto esempio di politica dei due tempi: nel primo tempo si tagliano alcuni servizi con la promessa, in un secondo tempo, di incrementarne altri…peccato che il secondo tempo, quello dell’accrescimento dei servizi, solitamente non si gioca quasi mai. Senza una visione realmente strategica della sanità teramana non ci si può poi sorprendere della poca attrattività che la AUSL di Teramo esercita sui medici e professionisti sanitari.