ATTENTATO INTIMIDATORIO ALLA BLUNDO/ BRACCO: «LA SI INVITI ALL'EMICICLO»
“Un gesto ignobile. Un atto intimidatorio compiuto da delinquenti i quali, molto probabilmente, hanno dato attuazione a ordini ricevuti dall’alto. Alla senatrice del Movimento 5 stelle Enza Blundo, oltre che la stima per l’ottimo lavoro che sin dal 2013 sta portando avanti a Palazzo Madama, vanno la mia solidarietà e sostegno per le battaglie di cui in Parlamento si sta facendo promotrice, prima fra tutte quella che prevede l’istituzione di una Commissione parlamentare d’inchiesta sulla ricostruzione della città di L’Aquila”. Con queste parole il Consigliere regionale Leandro Bracco ha commentato ciò che è accaduto nella frazione aquilana di Pettino nella notte fra giovedì e venerdì scorsi quando l’automobile dell’esponente pentastellata è stata gravemente danneggiata da balordi che con un punteruolo hanno provocato danni per diverse migliaia di euro. “Oltre al notevolissimo danno economico – riferisce Bracco – la cosa che in me ha suscitato una forte indignazione è stata la scritta che questi soggetti hanno vergato sulla carrozzeria dell’auto. La frase ‘Stato = sbirro criminale’ è altamente preoccupante e dunque mi auguro che le autorità preposte facciano quanto prima chiarezza sull’accaduto. Inutile dire che non si tratta di una bravata bensì di qualcosa di molto più allarmante”. “Al di là della mia prima sospensione e poi espulsione dal M5s – sottolinea Bracco – sono fermamente convinto che quando certi fatti accadono, tutti gli esponenti politici abbiano il dovere di spogliarsi della maglia con la quale sono stati eletti per indossare gli abiti della solidarietà e del senso dello Stato. Fino a oggi sia il Presidente del Consiglio regionale Giuseppe Di Pangrazio che il Governatore Luciano D’Alfonso non hanno diramato alcun comunicato stampa per esprimere la propria vicinanza a Enza Blundo. Auspico che la mia presa di posizione – prosegue Bracco – li possa sì indurre ad alzare la voce contro i delinquenti che stanno tentando di intimidire l’azione politica della senatrice aquilana del Movimento 5 stelle ma soprattutto li porti a convocare la stessa Blundo alla seduta del Consiglio regionale di martedì 1° agosto prossimo affinché l’assise nella sua interezza possa far sentire il proprio calore umano all’esponente del M5s”. “Gli arresti effettuati negli ultimissimi giorni – evidenzia Bracco – i 15mila euro trovati nei comodini di due funzionari del Ministero dei Beni e delle Attività culturali, le mazzette contate in auto, le intercettazioni telefoniche e ambientali e gli incarichi ad amici e parenti sono tutti tasselli di un puzzle dal quale emerge un quadro dalle tinte a dir poco fosche. Che la sempre tenace e costante richiesta di Blundo dell’istituzione di una Commissione parlamentare d’inchiesta che indaghi sulla ricostruzione post sisma 2009 – si chiede l’esponente di Sinistra Italiana – abbia agito da detonatore facendo sì che le mani dei balordi si armassero di un punteruolo? E’ possibile – afferma Bracco – ma l'elemento sul quale l’attenzione deve essere focalizzata è lo scenario su ciò che sta avvenendo nel capoluogo regionale d’Abruzzo: dagli appalti agli incarichi, dai subappalti alle nomine, dagli affidamenti agli intrecci politico-economici”. “Il vertice dell’organo legislativo ed esecutivo dell’Emiciclo invitino martedì 1° agosto Enza Blundo nell’ambito della seduta del Consiglio regionale. Così facendo – conclude Leandro Bracco – la politica potrà dire di aver adempiuto al proprio dovere di solidarietà e vicinanza nei riguardi di coloro che, come Blundo medesima, ogni giorno sono in prima fila per combattere il malaffare”.