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“No comment”. La direzione generale di Unicredit, contattata da certastampa.it  conferma il caso, ma non commenta, in questa fase, le notizie sull’apertura dell’ispezione interna che coinvolge un dipendente della filiale teramana, sospeso perché sospettato di essersi appropriato del denaro dei clienti che gestiva. E' quella del colosso europeo del credito (nato dall'unione tra Credito Italiano, Rolo Banca, CariVerona, Banca CRT, Cassamarca, Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto e Cassa di Risparmio di Trieste, rinforzatosi assorbendo il gruppo Capitalia, nato nel 2002 dalla fusione di Banca di Roma, Bipop Carire, Banco di Sicilia, MCC e Fineco, oltre a varie banche in Europa), infatti,  l'istituto nel quale lavora da più di quindici anni il consulente sospeso. Si tratta, come anticipato ieri dal nostro sito (lleggi QUI), di un consulente impegnato nella gestione di un portafoglio di clienti, ai quali proponeva investimenti. A scoprire gli ammanchi sarebbero stati proprio alcuni dei cleinti, col riscontro incrociato delle somme versate e degli estratti conto. Da quella scoperta alla denuncia, il passo è stato brevissimo. Alcuni avrebbero presentato esposti alla magistratura, altri avrebbero chiesto immediate spiegazioni alla banca, che ha immediatamente sospeso il dipendente e avviato l’ispezione interna che, qualora dovesse approdare alla scoperta di un reale ammanco, non potrebbe che sfociare in una denuncia alla Procura. Intanto, si stanno convocando in Banca tutti i clienti gestiti direttamente dal consulente, sia per verificare l’operato dell’uomo, sia per quantificare l’ammanco. Intanto, si rincorrono voci non confermate, che quantificherebbero l’indebita appropriazione da parte del consulente superiore al milione e mezzo di euro. Una somma ottenuta, in gran parte, raccoglendo il denaro dai clienti, ma senza versarlo, rilasciando però regolari ricevute, che potrebbero risultare falsificate. Ripetiamo, si tratta di voci di ambiente bancario, vicine alla filiale teramana dell’Unicredit, ma non confermate dalla direzione generale. Come detto, la stessa direzione del Gruppo, si è per ora limitata ad un “no comment” in attesa delle verifiche degli ispettori. Va comunque sottolineato che la banca garantirà ovviamente i clienti che risultassero truffati, riconoscendo loro gli importi affidati al consulente, anche se poi dallo stesso mai versati. Salvo poi, ovviamente, rifarsi sullo stesso nei modi previsti dalla legge.