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di Goffredo Rotili Guerra di liberazione Il 25 Settembre del 1943 il Bosco Martese fu il teatro della prima insurrezione di popolo contro il nazi-fascismo e vi furono molti caduti tra i tedeschi, che avevano già ucciso alcuni pèartigiani. Immediatamente dopo, i tedeschi promossero una grande rappresaglia con la fucilazione di partigiani catturati, sulla SP. 48 (Teramo-Ceppo, chilometro 36) e, successivamente, in loc.tà Sella Ciarelli, con la fucilazione di tre carabinieri della stazione di Pascellata e del giovane Renzi, sergente alpino in licenza. Molti montanari, pastori e boscaioli di Rocca S. Maria e di Valle Castellana, furono assassinati, nella rappresaglia Nazifascista, nei boschi e sulle alte praterie dei Monti Della Laga. Anche sulla strada Provinciale morirono bombardati, dalle truppe tedesche, alcuni cittadini che la percorrevano. Tutta la popolazione di Rocca S. Maria e Valle Castellana trascorse giorni di grande paura sotto i continui bombardamenti sui borghi più vicini al Bosco Martese, Ciarelli, Paranesi, Alvelli, Cesa, Licciano, Riano, Tevere, Forno, Fioli, Pascellata, Ceraso, Santa Annunziata-Capoluogo di Valle castellana, Pietralta, Cesano e molte famiglie contribuirono ad ospitare ed anche a nascondere partigiani, ebrei e soldati di nazionalità antinazista, sfuggiti da prigionieri nei vari campi di concentramento. Di fronte alla Casa Cantoniera del Ceppo fu anche fucilato il medico partigiano Mario Capuani, catturato nella sua casa di Torricella Sicura. Sempre davanti alla casa cantoniera furono uccisi soldati stranieri e profughi sfuggiti dai campi di concentramento e venuti al Bosco Martese. A Colle Rustico di Valle Castellana fu assassinato Cicconi Pacifico, che ospitava i prigionieri inglesi evasi dai campi di concentramento. Per non dimenticare queste giornate spaventose, dovrà essere proposta l’individuazione di una settimana della memoria e della pace con la rievocazione storica degli eventi e con l’avvio di contatti con l’ambasciata della nuova Germania Democratica, per poter conoscere anche i nomi dei caduti tedeschi che dovranno anch’essi essere ricordati con una lapide. Si dovrà anche provare a contattare le loro famiglie per invitarle a partecipare alle cerimonie in favore della pace. Dovrà anche essere richiesto, al Presidente Della Repubblica, il conferimento della Medaglia D’Oro per il Comune di Rocca S. Maria, al valore della Resistenza. La Montagna di Bosco Martese nel Comune di Rocca S. Maria, teatro della prima sollevazione, in campo aperto, del popolo Italiano contro il nazifascismo, è stata a lungo dimenticata da tutte le forze politiche Provinciali ed anche dalle varie istituzioni. Fedeli all’odioso principio che sfavorisce sempre i più umili ed i più poveri, le autorità politiche si sono affannate per aggiudicarsi una parte di rilievo nelle cerimonie ufficiali ma si sono sempre astenute dal proporre una visita al Bosco Martese del Presidente della Repubblica Italiana ed hanno, comunque, volutamente perso l’occasione per far assegnare al Comune di Rocca S. Maria ed alla battaglia del Bosco Martese il posto nella storia così meritato. Il conferimento della medaglia al gonfalone della Provincia di Teramo è stato motivato con il tributo del sacrificio dei soli morti partigiani della battaglia del Bosco Martese e soprattutto con la valorizzazione dei partigiani superstiti. I montanari uccisi e le sofferenze degli abitanti dei paesi di montagna bombardati sono sempre stati molto trascurati. Nonostante negli ultimi anni sono stati realizzati quattro monumenti sulla strada SP n°48 del Bosco Martese, nei luoghi più salienti della battaglia, ancora non si è pienamente convinti dell’importanza storica del territorio teatro e simbolo di questo grande episodio di rivendicazione della libertà. Molti nostri esponenti politici e, purtroppo, anche qualche sindaco dei Comuni di montagna sottovalutano l’importanza storica della resistenza teramana. Basterebbe prendere esempio dalle altre località celebrate come luoghi della resistenza per trasformare la battaglia di Bosco Martese in una culla della libertà, onorando degnamente i caduti, e rafforzando il sacro valore della pace, ricordando anche i circa 50 morti tra i soldati tedeschi e magari organizzando un incontro internazionale di riconciliazione con le loro famiglie. Nell’ultimo 25 aprile, grazie alla pigrizia ed alla disattenzione di tutte le istituzioni, nemmeno una piccola manifestazione è stata tenuta a Bosco Martese. La prestigiosa Arma dei Carabinieri, dopo tantissimi anni, è riuscita a creare un luogo di preghiera e di ricordo dei tre fedeli agenti della Caserma di Pascellata del Comune di Valle Castellana e di un sergente degli alpini locale, fucilati dai Teutonici, per rappresaglia, a Sella Ciarelli nel Comune di Rocca S. Maria. Sono stati veramente tante le sofferenze ed i morti nei territori dei Comune di Rocca S. Maria, del Comune di Valle Castellana e del Comune di Cortino, legati alla Battaglia di Bosco Martese ed è giunta l’ora, per non dimenticare, di solennizzare i tristi avvenimenti succedutisi. Nel racconto della storia degli episodi della battaglia del Bosco Martese il popolo montanaro di Rocca S. Maria, terrorizzato dai bombardamenti tedeschi, è stato lungamente trascurato dalle forze politiche provinciali, che si sono presi ogni merito ed onore della battaglia partigiana. Per tanti anni, nei racconti dei politici, è sembrato che sul territorio della Battaglia del Bosco Martese, all’epoca occupato da migliaia di boscaioli, ci fossero stati solo i partigiani teramani e solo alcuni personaggi che, dopo la liberazione, hanno conquistato anche importanti cariche elettive. Il territorio di Rocca S. Maria oggi, rivendica di essere stato il teatro di tanti dolorosi episodi, di aver sofferto con la propria popolazione le rappresaglie dell’Esercito Nazista, di aver aiutato, ospitato e sfamato tanti partigiani e soldati di varie nazioni, sfuggiti ai campi di concentramento nazisti. Molti partigiani ricercati dai Nazisti furono nascosti e protetti nei villaggi di Rocca S. Maria, di Valle Castellana e negli altri Comuni dei Monti Della Laga ed, in modo particolare, nei borghi più lontani e non raggiunti dalle strade rotabili, come Acquaratola, che ospitò i partigiani Rodomonti ed altri di Teramo. Tra i partigiani c’era anche Costante Bernardini, nativo nel 1924 a Rocca S. Maria ed il Dott. Biocca Feliciantonio, medico condotto di Rocca S. Maria, nativo di Pascellata di Valle Castellana, che indirizzarono tutto il popolo montanaro ad essere di grande aiuto e sostegno alla resistenza. Per la giustizia storica la medaglia d’oro per la resistenza doveva essere assegnata, prima di tutto, al Comune di Rocca S. Maria, che è stato fortemente coinvolto come territorio e popolazione nella storica battaglia del Bosco Martese e che ha ospitato tante fucilazioni in tanti luoghi, finalmente oggi caratterizzati da diversi monumenti, realizzati recentemente. LA BATTAGLIA DEL BOSCO MARTESE Da stagionato montanaro ed ex amministratore pubblico locale e provinciale, dopo molte riflessioni, non mi sono mai spiegato la scarsa considerazione che, negli anni del dopoguerra, è stata riservata alla prima reazione italiana, in campo aperto, nei confronti delle truppe tedesche. Ho avuto la sensazione che i partiti della sinistra avessero preferito valorizzare di più gli episodi di resistenza, avvenuti negli altri territori dove amministravano direttamente e che la Democrazia Cristiana abbia ritenuto non conveniente dare risalto alle cose che di cui si vantavano di più i loro avversari politici. La stessa DC assumeva un comportamento più riappacificante con i vecchi esponenti del regime fascista e con i suoi nostalgici per ottenerne un buon consenso elettorale. Anche il fatto, che il Bosco Martese era nel territorio montano e povero del Comune di Rocca S. Maria, non ha favorito la messa in evidenza di quello storico scontro tra partigiani, provenienti da ogni dove, e le truppe tedesche. In quei posti sono caduti gli eroici patrioti Teramani, il martire Dott. Mario Capuani, una cinquantina di giovani soldati tedeschi, i tre carabinieri della stazione di Pascellata, l’alpino Renzi, Cicconi Pacifico di Colle Rustico di Valle Castellana ed anche parecchi altri montanari cittadini civili di Rocca S. Maria e dei Comuni di Cortino e di Valle Castellana. Le popolazioni ed i villaggi della montagna, pericolosamente sono stati travolti negli episodi della battaglia ed hanno vissuto momenti di grande paura sotto i bombardamenti e le rappresaglie tedesche. I montanari di Rocca S. Maria e degli altri Comuni dei Monti Della Laga, hanno ospitato ed assistito i partigiani, nascosto e curato gli sfollati stranieri e soprattutto sofferto momenti di grande timore per la integrità delle loro case e dei loro beni. Sulla strada del Bosco Martese ed in Comune di Rocca S. Maria, nei posti ove avvennero le fucilazioni, solo dopo molto tempo dalla storica battaglia, sono sorti finalmente ben quattro monumenti a ricordo dei caduti. Finalmente, anche dopo tanto tempo, è stata anche assegnata la medaglia d’oro alla Provincia di Teramo. In passato vi furono parecchi tentativi, ma molte divisioni di carattere politico ed, anche tra i partigiani reduci, impedirono il riconoscimento di carattere nazionale dell’evento. Alcune sciocche diatribe tra ex sedicenti combattenti di Bosco Martese e la divulgazione di strane e false notizie sulla battaglia bloccarono la visita, negli anni ottanta, del Presidente della Repubblica Sandro Pertini. Credo che a distanza di oltre settanta anni dalla rivolta si debba finalmente superare ogni divergenza, onorare degnamente gli eroici partigiani caduti e ricordare cristianamente, magari con una lapide, anche i soldati tedeschi morti, che erano anch’essi giovani ragazzi e figli di Dio. Occorre anche ottenere finalmente il giusto riconoscimento che non può non essere assegnato anche al gonfalone del Comune di Rocca S. Maria, per il fatto che fu in quel territorio e tra quelle popolazioni accoglienti degli insorti, provenienti da ogni dove, che furono protagonisti della battaglia di Bosco Martese. Anche alcuni montanari di Rocca S.Maria, di Valle Castellana e di Cortino furono uccisi e tanti dovettero lasciare le loro abitazioni e nascondersi nei boschi per sfuggire alle rappresaglie dei fascisti e dei nazisti. Oggi con il ricordo della battaglia di Bosco Martese e dei morti caduti di ogni nazionalità, con il coinvolgimento delle nazioni di appartenenza dei caduti di ogni parte, potremmo anche valorizzare il nostro territorio con un vanto di turismo storico internazionale.