IL "CASO" PAOLO GATTI FINISCE SUL TAVOLO NAZIONALE DI FORZA ITALIA, "FUTURO IN" PROVA A SFIDUCIARE BRUCCHI E C'E' L'INCUBO BILANCIO DI MARZO
Il "caso" Paolo Gatti finisce sul tavolo nazionale di Forza Italia. Quello che ha fatto ieri Paolo Gatti dicendo al Sindaco di Teramo di dimettersi subito dopo aver approvato il bilancio per portare Teramo al voto con le politiche, sarà oggetto di un documento e di un'attenzione del nazionale. Un esponente di Forza Italia come Gatti sceso in campo per fare la guerra al vice coordinatore regionale e Sindaco di Teramo non sarà visto sicuramente come una buona azione politica da Berlusconi stesso. Per il momento Gatti scalpita perchè non ha ancora alcuna certezza della sua candidatura romana al Senato anche se si è appreso proprio ieri, che ha già messo in piedi due liste: una l'ha fatta Gatti e l'altra invece è a firma di Paolo Tancredi che non potendo figurare per la famosa nomina all'Autority l'avrebbe fatta siglare addirittura dall'assessore camplese Federico Agostinelli.
In mezzo a tutto questo caos c'è una parte di centrodestra che si organizza (LEGGI QUI) con un ex di Futuro In, Rudy Di Stefano, Di Dalmazio, Morra, Chiodi e un Movimento Cinque Stelle che cresce.
In questi ultimi giorni circolano sondaggi che danno tre collegi sui cinque abruzzesi al Movimento 5 Stelle; tra i tre ci sarebbe quello di Teramo, dove secondo questo sondaggio Swg al momento i pentastellati prenderebbero il 32% contro il 30% del centrodestra e il 22,5% del Pd.
Ed in queste ultime ore prende piede il fatto che Gatti stia azionandosi per sfiduciare Brucchi con l'intenzione di portare 17 consiglieri dal notaio subito dopo aver approvato il bilancio di martedì. E' bene però evidenziare che con l'approvazione di questo bilancio che va a chiudere le "spese" dell'anno in corso, non verrà messo in sicurezza un bel nulla come vorrebbe Gatti in quanto il bilancio quello che evita l'aumento delle tariffe sui servizi, le tasse, anche sugli impianti sportivi dovrebbe essere approvato a marzo 2018. E se Brucchi verrà mandato a casa da Futuro In, sarà il Commissario a provvedere all'aumento stesso e forse alla dichiarazione dello stato default visto l'anticipo di cassa che super i 15 milioni di euro.