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Sono scattatati a mezzanotte i rincari sulla Strada dei Parchi tra il silenzio della politica abruzzese. Come accade ogni anno. Ma stavolta l'aumento del 13% pesa e peserà nelle tasche degli abruzzesi come non mai. Per andare da Pescara a Roma si spenderà più di pedaggio che di gasolio. Il quotidiano Centro ha fatto questo conto: «Considerando la distanza di 185 km, un consumo medio di 13 km/litro e un costo del gasolio di 1,390 euro a litro, la spesa carburante è 19,70 euro. Quella del pedaggio 21,90 euro. Per i veicoli di classe A, auto e moto, che percorrono il tratto L'Aquila Ovest-Roma, di 111 km, il costo sale da 11,60 euro a 13,10. Ma la vera stangata è per chi entrando da Città Sant'Angelo uscirà a Roma Est (208 km): fino a oggi la spesa è di 21.30 euro, con i rincari si arriva a 23,10. E ancora: da Chieti/Pescara a Roma Est (185 km) i 19,40 euro diventano 21,90. Il tratto Teramo-Roma Est di 167 km (che ora costa 17,50 euro) arriva a 19,50, mentre L'Aquila-Avezzano, di 47 km, salirà a 5.50 euro (dagli attuali 4.90). Roma Est-Tagliacozzo, di 70 km, da 7,30 passa a 8,20 euro; Avezzano-Roma Est, 96 km, passa da 10,10 a 11,40 euro. Infine, per chi viene a sciare in Abruzzo, il tratto Roma Est-Aielli/Celano (km 109) sale da 11,40 a 12,86 euro. E se prendiamo in considerazione le altre classi di veicoli la spesa cresce fino ad arrivare al massimo per i mezzi con cinque assi (classe 5). In questo caso, Pescara/Chieti-Roma Est passa da 49,50 a 55,88 euro». «Nel contestare questo inaccettabile rincaro che andrà a penalizzare quei pendolari abruzzesi che non dispongono di infrastrutture alternative, occorre ripensare il modello di gestione dell'autostrada. Restiamo infatti convinti che un servizio pubblico, ampiamente ripagato nel tempo con la fiscalità generale, non possa e non debba essere gestito da un'impresa privata», sostengono Sandro Del Fattore (Cgil) e Franco Rolandi (Filt Cgil). «Oltre a chiedere l'intervento delle istituzioni e verificare la possibilità di attivare tutte le vie legali per scongiurare questa stangata, metteremo in campo azioni di protesta anche clamorose», annuncia Gianluca Carota, presidente Fita/Cna Abruzzo, «e inviteremo i nostri associati autotrasportatori ad evitare il più possibile di percorrere le autostrade A24 e A25». «Il malgoverno del Pd ha inferto il definitivo colpo di grazia all'economia abruzzese», scrive il coordinatore regionale Lega Ncs Abruzzo che sottolinea: «La nostra regione si allontana sempre di più dalla capitale se consideriamo che il costo del pedaggio autostradale sarà di gran lunga superiore al costo del carburante per km percorso. Ma l'imbarazzante mutismo del governo regionale e dei parlamentari locali e dei consiglieri regionali del centrosinistra è da considerarsi un silenzio/assenso», conclude Giuseppe Bellachioma. «L'aumento non può essere accettato visto che il gestore ha ottenuto dallo Stato sia un'infrastruttura costruita interamente con risorse pubbliche sia, negli ultimi mesi, ingenti finanziamenti per la messa in sicurezza dell'autostrada», scrive il deputato di Liberi e Uguali, Gianni Melilla. Infine Daniele Licheri, segretario regionale di Sinistra Italiana, scrive: «E' l'ennesimo schiaffo all'Abruzzo. Ora serve una moratoria per tutti i rincari. Intanto da oggi si paga e tanto per entrare sulla strada dei parchi. Buon Anno a tutti.