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La revisione del contratto, anche alla luce della proposta di linea guida Anac sul monitoraggio delle amministrazioni aggiudicatrici sull’attività dell'operatore economico nei contratti di partenariato pubblico-privato, è una operazione indispensabile per normare la redditività finanziaria del concessionario e al contempo non infierire sulla capacità di spesa degli utenti finali, diminuita in questo lasso di tempo anche per effetto dell’introduzione dell’euro. La linea guida Anac, che attende peraltro di essere approvata da oltre un anno, interviene proprio sulla revisione dei contratti delle concessioni e sulla disciplina dei contratti di partenariato pubblico-privato, definiti all’art. 3 del Decreto Legislativo 18 aprile 2016, n. 50 (il cosiddetto Codice dei Contratti). In particolare nella II parte della linea guida si individuano proprio gli strumenti per favorire non solo il controllo e il monitoraggio economico delle attività del concessionario, ma soprattutto indica quale direzione intraprendere nel caso di revisione del contratto, causata dalla inadempienza o inefficacia delle clausole contrattuali preesistenti, perché, ad esempio, sono venute meno le modalità che regolavano il rapporto ex ante. Si pensi, a tal proposito, ai terremoti che si sono succeduti dal 2009, che hanno determinato sui tronchi autostradali A24 e A25 onerosi interventi di manutenzione straordinaria, non prevedibili all’epoca della sottoscrizione del contratto di concessione. L’Anac anche per questo insiste in modo puntuale sulla definizione della matrice dei rischi come strumento di controllo, sulla sua corretta analisi ed interpretazione, sul flusso di informazioni per il monitoraggio. Per evitare lo stillicidio al quale siamo sottoposti ogni inizio anno, nel quale continuiamo ad assistere ad inutili prese di posizioni da parte degli enti locali che producono solo l’effetto di aumentare le tensioni tra il concessionario, lo Stato e chi usufruisce del servizio, va perseguita in modo responsabile una sola direzione: quella della revisione contrattuale. Stefano Cianciotta Presidente Osservatorio Nazionale sulle Infrastrutture