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“Istituto nazionale di fisica nucleare e Laboratori del Gran Sasso svolgono un ruolo di selezione importante per tanti ricercatori di alta qualità del nostro Paese, formano tanti giovani studiosi, questa è una ricchezza per il nostro Paese”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel corso del suo intervento al trentennale della struttura di ricerca sotterranea. “Consente di guardare al futuro partecipando alle frontiere dell’innovazione, della conoscenza e dell’applicazione delle ricerche. Non è un caso la collaborazione tra laboratori e aziende che si svolge costantemente”, ha aggiunto il capo dello Stato. Per Mattarella, “la scienza e la cultura costituiscono una realtà indivisibile, ma questo versante della scienza che ho toccato con mano questa mattina, per una persona come me, di studi umanistici, ha particolare fascino”. “Ci si trova alla frontiera della conoscenza, del mondo e della sua storia - ha concluso - Attraverso tentativi ripetuti, i passi avanti che si fanno sono arricchimento per tutta l’umanità e sono motivo di orgoglio per tutti gli italiani”. “Ringrazio i professori Ferroni e Ragazzi per avermi accolto e mostrato le tre grandi cattedrali che sono il centro dei laboratori. Da tempo desideravo visitare i Laboratori e sono riconoscente per questo”, ha aggiunto. “Questo è un punto di eccellenza tra i più alti del nostro Paese, motivo di prestigio e di orgoglio. Qui avvengono continuo confronto, interazione, scambio di esperienze con tanti altri luoghi di ricerca nel mondo”. Alle 11.51 il presidente ha lasciato la sala “Fermi” della struttura in superficie, dove era arrivato alle 10,50 dopo una breve visita presso i laboratori sotterranei. All’evento non ha partecipato il premio Nobel per la Fisica Carlo Rubbia. “Non vogliamo che per via delle attività sotto il Gran Sasso si determini paura, che è il contrario della ricerca e della cultura. Come allora dobbiamo lavorare gomito a gomito”, ha detto il presidente della Regione, Luciano D’Alfonso, nel corso del suo intervento istituzionale alla cerimonia. Il riferimento del governatore era alle polemiche seguite all’esperimento Sox che verrà installato nella struttura, per via dell’uso di materiale radioattivo che ha suscitato una mobilitazione ambientalista. “Vogliamo uno spazio di monitoraggio per far sì che l’acqua continui a essere quella donata da Dio, che il trasporto autostradale nulla possa nuocere - ha aggiunto - che l’attività di ricerca continui come ora per evitare l’intrapresa malvagia di quelli che vogliono spargere paura”. “Come presidente della Regione sarò al fianco, anche dispiegando risorse finanziarie, ma soprattutto garantendo composizione istituzionale che faccia fronte rispetto a chi ha provato a danneggiare e diffondere paura”, ha promesso. “Si fa festa per riconoscere il risultato ma anche raccogliere le energie per rilanciare l’impegno per il futuro - ha concluso D’Alfonso - Come Abruzzo assumiamo riconoscibilità anche a migliaia di chilometri di distanza. Vogliamo confermare che oggi come allora l’Abruzzo è all’altezza di questa sfida”.