Un centro di riferimento per tutta la regione e oltre. Può essere definito in questo modo, senza troppi indugi, l’Unità Operativa Semplice Dipartimentale di Ecoendoscopia dell’ospedale San Liberatore di Atri, dove, carte alla mano, si iniziano a tirare le somme del primo anno di attivazione del servizio per monitorare l’andamento delle attività e programmare quelle future.
“Siamo molto soddisfatti dei risultati raggiunti finora qui nella città ducale – commenta in merito il dottor Carmelo Barbera, a capo dell’equipe atriana –, dove al momento ci attestiamo intorno a una media di ben 20 prestazioni al giorno per un totale di 700 operative complesse in quasi dieci mesi”.
Numeri importanti insomma, che si arricchiscono di significato se si pensa che, tra i tanti pazienti ospiti della struttura, numerosi sono quelli provenienti da fuori Abruzzo. Campania, Lazio, Emilia Romagna e addirittura Sicilia alcune infatti delle regioni dalle quali si raggiunge il San Liberatore in virtù di una metodica presente a macchia di leopardo nel Nord Italia e mancante al Centro-Sud. “Parliamo – continua Barbera – di una specializzazione tipica dei centri di eccellenza, che in questo anno ha fatto dunque di quello di Atri un centro di endoscopia di II livello operativo che funge da riferimento per tutta la regione e oltre”.
Particolarmente soddisfatto il consigliere regionale Luciano Monticelli, che sottolinea in merito: “Possedere una Unità di questo genere è motivo di vanto per la città di Atri e per l’intero comprensorio, perché in questo modo riusciamo a ostacolare la migrazione di pazienti verso altri centri e, come dimostrano d’altronde già i dati, a fare di questo nosocomio una forza attrattiva per le altre regioni. Senza contare ovviamente l’importanza nell’erogazione di un servizio di questo genere in termini di salute dei pazienti, se pensiamo al fatto che la metodica in questione permette di andare oltre i tipici approfondimenti diagnostici, con importanti conseguenze per ciò che riguarda la prevenzione”.
A riprova della qualità della struttura c’è la decisione della Asl di Teramo di renderla Unità Operativa Semplice Dipartimentale, deliberata lo scorso 28 settembre. Un passo in avanti di notevole importanza, che garantirà all’Ecoendoscopia una maggiora autonomia funzionale, un servizio disponibile in un arco temporale di 12 ore e la possibilità di implementare ulteriormente lo screening e tutta l’operativa complessa.
“Nel frattempo – conclude Monticelli – mi preme ringraziare la Asl di Teramo, che ha reso possibile tutto questo e che ha fornito l’ospedale di Atri di una strumentazione altamente innovativa e tecnologica”. Gli fa eco il dottor Candeloro Baldassare, che aggiunge: “Grazie, inoltre, a tutti i reparti, che ci supportano ogni qualvolta abbiamo particolari esigenze, dando dimostrazione di una grande professionalità e, soprattutto, di uno spirito collaborativo come pochi, in grado di fare la differenza nella qualità di un ospedale”.