Ha aperto un vero e proprio caso, il nostro articolo sulle spese “telefoniche” del Comune di Teramo, nel quale segnalavamo come, stando ai dati della Ragioneria dello Stato, l’amministrazione guidata da D’Alberto avrebbe speso, nell’ultimo trimestre del 2018, circa 900 euro al giorno, a fronte dei 100 euro spesi da Brucchi nell’ultimo trimestre del 2017. «Abbiamo avviato subito un’azione di verifica - spiega l’assessore Sara Falini - per capire quali fossero le reali spese del Comune e, soprattutto, come agire per rivedere i costi, sia delle utenze telefoniche sia di tutte le altre utenze». Una verifica che ha preteso un attento lavoro di controllo di tutti i capitoli di spesa e che ha portato ad una doppia scoperta, da una parte il reale costo della telefonia comunale e dall’altra i motivi dell’incremento dei costi nell’ultimo trimestre del 2018. «Abbiamo appurato che i costi reali della telefonia e della connettività in banda larga è stata di 164mila euro nel 2017 e di 250mila nel 2018 - spiega l’assessore Falini - a generare l’aumento è stato il pagamento di due rate, per complessivi 70mila euro, relativi ad una transazione tra il Comune e Fastweb, risalente al 2008». E questa, è una storia da raccontare. Nel 2008 il Comune di teramo ha affidato a Fastweb la “fornitura e la manutenzione del sistema di telefonia voip, con 7 centrali e 670 apparecchi, con una dorsale hdsl, ma, come si legge nelle carte del Comune recuperate dall’assessore Falini: «Si manifestavano problemi di funzionalità quali scarsa qualità delle dorsali hdsl, inadeguatezza delle centrali, malfunzionamento della telefonia voip, blocco del centralino del Comune e del Tribunale, mancato funzionamento dei fax», tanto che il Comune contestava fatture per 412 mila euro. Alla fine, l’accordo a saldo e stralcio per 70mila euro, pagati nel 2018. Debiti dell’Amministrazione Chiodi, pagati da quella di D’Alberto. O meglio: da noi cittadini. Chiarito l’aumento, resta la spesa: «Avvieremo subito una verifica dei costi e delle possibilità di revisione degli accordi - spiega l’assessore Falini - visto che 164 mila euro l’anno sono circa 450 euro al giorno, di telefonia e connessioni e non sono certo pochi…»