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“Eliminare l’aumento del 30 per cento della Tari è un obbligo che l’amministrazione deve a tutti i cittadini. Ci rivolgiamo a tutti i compaesani e tutte le imprese perché sappiano che l’amministrazione ha utilizzato l’aumento non perché le tariffe dello smaltimento dei rifiuti abbia subito variazioni anzi sono sei anni che non ci sono aumenti di costi, ma solo perché il comune non ha liquidità e per pagare gli stipendi usa la tassa dell’immondizia per fare cassa, scambiando i cittadini come se fossero un bancomat”. Così in una nota Mauro Di Bonaventura, segretario del Partito democratico di Tortoreto (Teramo). “Utilizzare la tassa per compensare le entrate dei non paganti è la cosa più scontata, mentre noi crediamo che un recupero crediti puntuale sia necessario oltre che semplice da effettuare senza dover aspettare l’ultimo tempo utile per la prescrizione, facendo trascorrere i 5 anni senza notificare i debiti. Ovviamente questo trattamento porta i cittadini di uno dei comuni più ricicloni a sentirsi presi in giro e autorizzati a boicottare la raccolta differenziata, perché da quando è stata introdotta mai nessun beneficio è stato portato alla cittadinanza”, prosegue. “Noi proponiamo un nuovo modello di gestione del rifiuto che permetta di premiare chi ricicla, nulla di nuovo ma applicare solo metodi già utilizzati in comuni più avanti di noi in queste esperienze. Oltretutto la gestione della riscossione dei tributi nel nostro comune è un problema oramai cronico basta pensare che mancano negli ultimi 5 anni incassi per quasi 10 milioni di euro per Imu e Tasi e questo la dice tutta sullo stato di salute finanziaria del nostro ente, questo è un dato oramai palese, basta vedere che i decenni passati senza realizzare opere importanti per la mancanza di soldi”, conclude Di Bonaventura.