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È prevista per domani giovedì 20 giugno l'apertura del bar del Teatro Comunale di Teramo, un servizio importante per tutti i cittadini e per gli utenti del Teatro che potranno così usufruire di un servizio di snack bar e caffetteria che avrà orari studiati per poter venire incontro alle esigenze dei tanti spettatori, con orari elastici, coordinati a quelli degli spettacoli e degli eventi. Il bar sarà ubicato nell’area dove insisteva il vecchio caffè, con locali e attrezzature rinnovate.
In particolare ACS ha trovato il modo di rendere anche questo locale "speciale" per la città, ed è orgogliosa di segnalare l'opera pittorica che impreziosirà locali del bar,  un lavoro di Gianluca Cresciani, artista torinese dalle molte espressioni creative, storico dell'arte, che ha già partecipato alla VI edizione del Festival Interferenze a Teramo nel 2011 durante la quale decorò la pavimentazione cittadina con una scritta continua con tempere lavabili che collegava idealmente Porta Madonna alla Pinacoteca Civica seguendo quella linea Cult che avrebbe dovuto segnare la rinascita culturale della città. Cresciani interseca arte contemporanea, comunicazione e comportamento sociale, fa parte di quell'area di artisti visivi che lavorano in ambito pubblico negli spazi condivisi, in particolare lavora su quella che è l'aspetto più ricercato dell'arte pubblica, quello relazionale, definito in vari ambiti "l'abitare poetico".
"L'intervento è un wall drawing pensato per restituire al locale un'ambientazione fiabesca e misteriosa come un ninfeo, investe le superfici architettoniche con una pittura che appare ingentilita dal tempo con un sapore rovinato come un oggetto "riportato dal mare" quello che viene definito Shabby chic" - spiega Cresciani - "Su questo fondo appaiano, come una reminescenza, decori ornamentali dal sapore antico ma mixati con disegni vettoriali che sembrano schemi di strutture  molecolari o schemi relazionali. Voglio evocare l'antico fasto del decorum e allo stesso tempo amplificare una collezione di anomalie legate al fascino del lacerto, degli affreschi danneggiati o degli stucchi murali non completi, che sono arrivati fino a noi. Chiese e teatri sono stati sempre contenitori dei reperti decorativi e in questo senso traspare un ricordo di quello che poteva essere lo splendore del teatro demolito a picconate. Spesso la perdita di una visione d’insieme di un’immagine e quindi del suo significato cede il posto alla messa a fuoco delle caratteristiche preziose dei materiali, dei segni, dei gesti...questa è una ricerca che prevede l’isolamento di frammenti di pittura e stucchi su un fondo come se fossero reduci e testimoni di una composizione andata perduta suggerendo una scansione temporale, un palinsesto".Schermata_2019-06-19_alle_17.08.05.png