"Azione Politica chiede di abolire la Cpo del Comune di Mosciano Sant’Angelo. Per la Commissione Pari Opportunità della Provincia di Teramo e le Cpo comunali, si tratta di una richiesta assurda e inaccettabile. Un ritorno all’oscurantismo" dichiara la presidente della Cpo della Provincia di Teramo, Tania Bonnici Castelli.
"Proprio all’indomani della firma del protocollo di intesa tra la Prefettura di Teramo, Forze dell’Ordine, istituzioni e Commissioni Pari Opportunità del territorio contro violenze e discriminazioni di genere, si resta basiti davanti al documento presentato da due rappresentanti di “Azione Politica Mosciano”, Teseo Potenza e Massimo Martini, che chiedono al Sindaco del Comune di Mosciano di voler abolire la Cpo comunale. Un tempismo perfetto.
La richiesta dei due mancati consiglieri comunali (la lista di Azione Politica per Mosciano ha infatti racimolato complessivamente 149 voti alle ultime amministrative, non eleggendo nessun rappresentante in consiglio), si fonda su motivi risibili. Il primo sottolinea come una Commissione Pari Opportunità rappresenti un’inutile perdita di tempo e di risorse economiche per concludere che le donne, se lo desiderano, possono sempre difendersi da eventuali discriminazioni, unendosi in associazioni."
"Vorrei ricordare ai due validi politici moscianesi – spiega la presidente della Cpo - che le componenti delle Commissioni Pari Opportunità provinciale e comunali non solo non sono retribuite ma non hanno diritto nemmeno a rimborsi spese. Inoltre , i due signori, non hanno chiaro il ruolo delle istituzioni che confondono pacchianamente con le associazioni. Gli enti locali – conclude la presidente Bonnici Castelli - sono i luoghi di governo più vicini ai cittadini, rappresentano i livelli d’intervento più idonei per combattere il persistere e il riprodursi delle disparità e per promuovere una società veramente equa. Chiedere di abolire una Cpo comunale è come rinnegare la democrazia stessa."