Siamo stati spogliati della Camera di Commercio, vogliono sopprimere numerose filiali della BPB in provincia, ci vogliono togliere la rappresentanza elettorale per la Camera ed il Senato, la Regione Abruzzo ha destinato solamente €88.000 (pari ad €0,29 centesimi ad abitante) per il triennio 2020/2022 a favore della sanità specialistica in Teramo, e così tanti altri accadimenti negativi di questi ultimi anni. Mi chiedo e ci chiediamo: cos’altro deve accadere per sollevare un sussulto di orgoglio da parte di tutti noi?
E’ inutile ripeterlo: nel panorama politico regionale e nazionale siamo la Cenerentola. Non abbiamo rappresentanti in grado di esercitare ed incidere nelle decisioni che determinano la crescita del nostro territorio. Lo scrive il Presidente dei comitati di quartiere Domenico Bucciarelli alle istituzioni tutte.
Cosa fare? Abbiamo bisogno di creare le condizioni a mezzo delle quali, attraverso una partecipazione democratica diffusa, si possa riannodare il tessuto sociale frantumato da un’assenza trentennale di politica attiva. Anche noi della società civile, per i compiti assegnatici, siamo chiamati ed obbligati a fare la nostra parte attraverso una maggiore presenza, pretendendo però che, nel contempo, gli eletti siano più attivi nella rappresentazione e risoluzione dei tanti problemi in essere.
Non c’è più tempo. Altri ritardi porterebbero la provincia di Teramo alla sua naturale estinzione. Dobbiamo farne un tema nazionale.
Raccogliendo l’appello di Gianfranco Giuliante e del sindaco D’Alberto, questa nota vuole essere un accorato invito a tutte le istituzioni pubbliche presenti sul territorio provinciale, affinché facciano squadra per un urgente riequilibrio che eviti un Abruzzo a due velocità. Sarebbe opportuno a questo proposito un Consiglio Comunale Straordinario, convocato dal Sindaco di Teramo, che coinvolga tutte le rappresentanze politico-istituzionali della Provincia. I Comitati di quartiere di Teramo ci sono e vogliono partecipare per determinare le condizioni a favore di una politica più attenta ai bisogni dei territori, sopratutto nei confronti di quelli con maggiori difficoltà, conclude Bucciarelli.