In riferimento alla riposta dei Curatori fallimentari della Atr a mezzo stampa, ci troviamo costretti a intraprendere nel merito della questione una corrispondenza anomala che esulta dal confronto abituale cui siamo soliti approcciarci, da cui però non possiamo di certo esimerci.
Non vogliamo distogliere l’attenzione dei Curatori in queste “inutili” relazioni politico sindacali, ma confidiamo possano rispondere nel merito di alcune domande che fanno del nostro lavoro una modalità di azione mirata.
Il primo chiarimento attiene a quale sia il nostro ruolo.
I sindacati sono delle organizzazioni il cui ruolo preciso è quello di rappresentare e difendere i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, di cui si fanno portavoce non solo con i vertici aziendali ma anche a livello governativo e presso le altre istituzioni nazionali e locali.
Siamo noi i primi a cui i lavoratori chiedono chiarimenti in merito alle incertezze, in questa come nelle altre vertenze, e a cui dobbiamo e vogliamo dare risposte.
Nessuno vuole intraprendere relazioni diverse da quelle che entrambe rappresentiamo per legge, per Costituzione e, per ultimo, per contratto collettivo nazionale.
Tra l’altro, dobbiamo precisare che l’ incontro è stato calendarizzato dopo la metà di marzo, a seguito dell’indicazione temporale degli stessi Curatori, per consentire loro di depositare la seconda relazione ex art. 33 della procedura fallimentare.
Quindi, sostenere che il tavolo è prematuro ci sembra non del tutto corretto, essendo stati proprio loro a consigliaci a quando riaggiornarlo.
Ma poi perché prematuro? È di pochi giorni fa la notizia di proroga della cassa covid, sarebbe stata l’occasione per dirci ufficialmente se la Curatela, attuale datore di lavoro dei dipendenti Atr, sarebbe stata intenzionata a proseguirla. Apprendiamo la lieta notizia dai giornali.
Tuttavia, visto che abbiamo potuto apprezzare la sollecitudine nella risposta dopo la nostra conferenza stampa, chiediamo che con la stessa tempistica possano rispondere alle seguenti domande, che sono le stesse che avremmo fatto al tavolo istituzionale, oltre ai chiarimenti contenuti nel comunicato (per i quali continuiamo a non comprendere perché non li abbiano rappresentati al tavolo).
Quando si intende pagare ai lavoratori le giornate non coperte da cassa integrazione, precisamente dal 26 dicembre 2020 al 3 gennaio 2021?
Qual è la situazione dei capannoni, visto che risultano essere di proprietà della curatela precedente?
Quali sono i rapporti e le dinamiche con le vecchie curatele?
Sono domande a cui è necessario dare risposta per poter finalizzare l’azione di tutti i soggetti coinvolti, politicamente e sindacalmente, nella vicenda ATR.
Bene gli ammortizzatori sociali, ma non bastano, i lavoratori non vogliono vivere solo di questo, la dignità si trova nel lavoro.
Quello stesso lavoro che i Curatori si vantano di portare avanti alacremente, e che non mettiamo certo in dubbio. ma bisogna tenere sempre a mente, nell’esercizio delle proprie funzioni, che ci sono 70 lavoratrici e lavoratori, con altrettante famiglie, appese a un filo e il cui futuro è gravato dalla paura e dall’incertezza.
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