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 VIALONGO

Via Longo? No, grazie. Niente da fare, nell’elenco dei progetti finanziati, quello di via Longo che, nelle parole del sindaco avrebbe avuto le gambe per camminare, al contrario di quello del 2012, non c’è. Il  Ministro delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibili, infatti, ha firmato e pubblicato il Decreto di approvazione della graduatoria del "Programma innovativo nazionale per la Qualità dell’Abitare". E Teramo non c’è. O meglio: c’è, ma senza soldi. Il progetto da 15 milioni di euro proposto dal Comune, che avrebbe dovuto rivedere e correggere quello precedente, è infatti stato considerato “ammissibile”, ma non finanziato. Quello che fa male, però, è che le risorse per  i progetti “pilota” e per quelli “ordinari”, cioè per tutti quelli finanziati, fanno capo al finanziamento del PNRR e pertanto, gli interventi ammessi a finanziamento devono essere collaudati e rendicontati entro il 31 marzo 2026. Ergo: Teramo per via Longo non avrà i soldi del Pnrr e di avviare il cantiere non se ne parla, almeno fino al 2026. Sempre che non si trovino altre risorse, ovviamente. Questa, peró, era una partita importante, visto che lo stanziamento complessivo ammonta a 2,8 miliardi. Che non comprendono i 15 milioni sperati da Teramo, ma comprendono 3 progetti da 15 milioni l’uno presentati dalla Regione Abruzzo, uno da 7 milioni del Comune dell’Aquila e uno, sempre da 15 milioni, del Comune di Chieti. E addirittura 75 milioni del Comune di Ascoli. Teramo no. Cosa abbiamo sbagliato? Perché noi no? Perché un progetto così importante, non è stato finanziato? Eppure, sembrava un bando fatto su misura per via Longo, studiato ad hoc. Basta rileggere le caratteristiche:

 Obiettivi principali del programma:

  • Riqualificare e incrementare il patrimonio destinato all’edilizia residenziale sociale;
  • Rigenerare il tessuto socio-economico;
  • Incrementare l’accessibilità, la sicurezza dei luoghi e la rifunzionalizzazione di spazi e immobili pubblici;
  • Migliorare la coesione sociale e la qualità della vita dei cittadini, in un’ottica di sostenibilità e densificazione.

I criteri per la scelta dei progetti:

  • superficie residenziale che viene recuperata dal progetto;
  • a maggiore inclusività sociale che esso genera;
  • impatto sociale, culturale, urbano territoriale, economico-finanziario e tecnologico come: l’apporto economico di fondi privati, la rispondenza alle politiche territoriali regionali, la sostenibilità ed efficienza energetica e la premialità al consumo di suolo zero hanno costituito alcune delle voci valorizzate dall’apposito programma informatico creato ad hoc.

Le proposte pervenute da regioni, comuni e città metropolitane sono state 290, 158 finanziate, 114 ammesse ma non finanziate e 18 non ammesse. Teramo è arrivata al duecentoquattresimo posto. Intanto, le case sfollate di via Longo guardano silenziose lo scorrere di un presente senza futuro.

ADAMO