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DONNEMANOLARinuncia ad amicizie e tempo libero. Rinuncia al lavoro per seguire i figli in Dad. Doppio carico di lavoro tra cura della casa e della famiglia e, per le più fortunate, lo smart working.

Il Covid19 ha rivoluzionato e fortemente condizionato la libertà e l’autonomia delle donne, più di quanto abbia fatto con gli uomini.

Sembra un risultato scontato ma non lo è quello proposto da una preziosa prima indagine promossa dalle Pari Opportunità della Provincia di Teramo in collaborazione con l’Università di Teramo (l’indagine è a cura di Agnese Vardanega, esperta data analysis).

Nulla di scontato perchè le risposte date dal campione di 600 donne teramane intervistate, dai 18 anni in su, lavoratrici, studentesse, casalinghe, lavoratrici dipendenti e imprenditrici, confermano come il Covid abbia accentuato le diseguaglianze sociali, gravando in particolare sulle famiglie a basso reddito, con spazi abitativi ristretti, e con meno risorse personali.

Per quanto riguarda le donne, l’emergenza ha avuto un impatto diverso a seconda non solo della situazione lavorativa ed economica, nonché della presenza, del numero e dell’età di figli, ma anche della maggiore o minore condivisione delle responsabilità familiari con il partner

Il Covid ha penalizzato la qualità della vita: nel 70% dei casi ha penalizzato le amicizie, nel 73% il tempo libero. Quest’ultima è una risorsa importante per le donne che lo investono, ad esempio, nella riqualificazione professionale o nella ricerca di un lavoro, o semplicemente in attività culturali e di svago. L’indagine ha evidenziato i diversi effetti dell’emergenza nella vita delle donne meno istruite: l’impatto più drammatico è stato quello economico, con una contrazione del 65% rispetto alla situazione economica pre-pandemica contro il 40% circa delle donne con titolo di studio alto.

 Decine e decine di donne, durante la pandemia, hanno dovuto (e devono tuttora) fare fronte a situazioni come cassa integrazione, riduzione delle ore lavorate, sospensione dell’attività lavorativa, ricorso al reddito di cittadinanza.

Oltre a ciò, moltissime intervistate hanno segnalato l’aumento esponenziale del carico di lavoro domestico, che ha gravato sulle loro spalle in misura doppia rispetto al partner. Questo è stato vero in particolare per le donne con figli, nonostante il fatto che nei nuclei familiari con figli sia aumentato il carico di lavoro anche per il partner. Si è esaltato lo squilibrio nelle incombenze domestiche.

Quante donne hanno dovuto scegliere di rinunciare al proprio lavoro?

Al lavoro domestico e la cura della famiglia, durante la pandemia per molte donne si è sommato il lavoro a distanza in smart working e la didattica a distanza dei figli per via delle scuole chiuse. Un impegno h24, no stop, aumentato del 70% rispetto a prima e che penalizza la qualità della vita.

“Lavorando da casa, il carico di lavoro aumenta, e, se diventa più facile conciliare vita e lavoro, ciò comporta una contrazione del tempo libero e per sé stesse” sintetizza l’indagine. Un aspetto va evidenziato: “Nelle famiglie meno abbienti, meno coinvolte dall’esperienza dello smart working, la principale carenza segnalata ha riguardato le conoscenze tecnico-informatiche (necessarie a seguire o aiutare i figli in Dad, ad esempio). Il 40% delle intervistate ha acquistato uno o più dispositivi fra Pc/notebook, tablet e smartphone ma la metà degli acquisti non sarebbe stata effettuata se non ci fosse stata l’emergenza Covid (e, probabilmente, i bonus per il loro acquisto).

Nota positiva? Il grande ricorso alla formazione professionale online, o per hobby o interessi personali. A conferma della straordinaria voglia delle donne di migliorarsi, anche in condizioni di disagio. “Le donne hanno saputo cogliere le nuove opportunità degli strumenti digitali e anche per questo individuano con precisione le criticità da superare” conclude l’indagine.

Non dimentichiamoci, infine, che durante la pandemia (specie nei mesi di lockdown) sono drammaticamente aumentati i casi di violenza domestica, per via della convivenza delle donne con i compagni/mariti loro aguzzini.

La violenza psicologica, fisica, economica è un’emergenza nell’emergenza.

Manola Di Pasquale
Presidente PD Abruzzo