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Tordino 2 2ott14 “Siamo pronti al confronto con la Regione Abruzzo e con gli Uffici del Genio Civile sulla gestione dei corsi d’acqua regionali”, dichiara Claudio Calisti, Presidente del WWF Teramo. Dopo la segnalazione degli ennesimi interventi sul Fiume Tordino che stanno comportando la distruzione della vegetazione spondale del fiume, il Genio Civile della Regione Abruzzo ha difeso gli interventi che si stanno attuando con l’esigenza di garantire la sicurezza delle aree limitrofe in caso di esondazione. In realtà nessuno ha contestato la manutenzione dei corsi d’acqua, ma le modalità con le quali questa si svolge. Distruggere completamente la vegetazione delle sponde dei fiumi, ammucchiando poi il materiale insieme ai rifiuti portati dal fiume e dal mare nel corso delle ultime mareggiate, è un intervento del tutto inutile, oltre che dannoso per l’ambiente. Certo nessuno è più preoccupato del WWF per il rischio di esondazioni. Ed è per questo che l’Associazione non comprende come sia possibile che gli Enti competenti – tra cui anche la Regione, il Genio Civile e tante Amministrazioni Comunali – continuino a permettere la costruzione nelle immediate vicinanze dei fiumi di manufatti in cemento che, in caso di piena, causano sicuramente più problemi di quelli che può provocare un canneto!   “Peraltro”, prosegue Calisti, “ricordiamo che la stessa Giunta Regionale nel suo “Atto di indirizzi, criteri e metodi per la realizzazione di interventi sui corsi d’acqua della Regione Abruzzo”, approvato con Delibera n. 494 del 30 marzo 2000, dice chiaramente che negli alvei dei fiumi si deve intervenire in maniera completamente diversa da come si sta intervenendo ora, con lavori puntuali e sistematici e non con tagli indiscriminati fatti una tantum. Siamo più che disponibili a confrontarci con il Genio Civile della Regione Abruzzo su questi aspetti. Ed anzi invitiamo il Presidente della Regione, Luciano D’Alfonso, che ha dichiarato di voler avviare un’azione di tutela e riqualificazione dei corsi d’acqua abruzzesi, a promuovere un momento di confronto sul tema proprio partendo dal Tordino per il quale alcuni anni fa fu anche predisposto dalla Provincia un “Piano d’area della Valle del Tordino” che ora giace in qualche cassetto”.