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pepe “Ciò che da tempo avevamo denunciato, oggi si è materializzato. Il Wwf ha annunciato di non impugnare il calendario venatorio e al contempo concede fiducia all’Assessore regionale alla Caccia Dino Pepe, che a questo punto deve dimettersi dalla carica. Ormai le associazioni animaliste sono uscite platealmente allo scoperto e, ci rincresce dirlo, hanno mostrato il loro vero volto di falsi protettori dell’Orso e di politicanti”. Così il Presidente della Commissione di Vigilanza regionale, Mauro Febbo e il Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale. “La Giunta D’Alfonso – continuano – non ha fatto altro che copiare il calendario del 2013 con delle varianti su lepre, coturnice, beccaccia, ecc.. che hanno ‘massacrato’ i cacciatori e ha messo in condizione il Wwf di prendere atto che ‘non  c’è rimasto più niente da impugnare’, in particolar modo sulle specie oggetto del contendere negli anni precedenti. Guarda caso l’unica cosa, peraltro di vero interesse per il Wwf e per la collettività sulla quale andrebbe rigettato il calendario, è proprio l’invenzione di dare alle Province la possibilità di derogare al Regolamento sul cinghiale, atto ritenuto dall’Ispra e da tutti gli scienziati, oltre che dalle associazioni agricole e dagli Atc che per esso si sono battuti, strumento programmatorio fondamentale non solo per la gestione della specie e la riduzione dei danni all’agricoltura, ma vitale per l’orso. Di fronte a questa inspiegabile decisione, ci saremmo aspettati una presa di posizione forte proprio da parte del Wwf e invece l’associazione ambientalista, che in questi anni non aveva mai perso occasione per dichiararsi integerrima, oggi non è più credibile. Perché l’Assessore Pepe annulla la tutela dell’Orso con un avallo del Wwf? La Giunta regionale, prima che il Wwf dichiarasse di non impugnare il calendario, ha nominato a presidiare il tavolo del Patom, già dal 18 settembre, un rappresentante istituzionale dichiaratamente del Wwf: Massimo Pellegrini. Quest’ultimo, già nel primo incontro,  ha sollecitato l’aggiornamento delle cartine sulle zone di divieto di braccata e l’istituzione delle aree contigue che escluderebbero tutti i cacciatori di Pescara, Teramo e Chieti dalle aree interne: è la fine della caccia. Ma come: il Wwf innesca polemiche con le conferenze stampa e la Regione gli affida la caccia, tra l’altro rinviando l’adozione del regolamento e interrompendo tutte le azioni programmatorie della precedente amministrazione? Non permetteremo che venga vanificato quanto fatto dalla Giunta Chiodi – concludono Febbo e Sospiri – e non lasceremo che certi rappresentanti del mondo ambientalista riescano a influenzare le scelte di questo governo regionale, che continua ad operare in piena inconsapevolezza”.