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Si svolgerà dopo il il Consiglio provinciale, alle 18, la riunione con i rappresentanti del costituendo Consorzio turistico teramano che hanno manifestato ufficialmente la volontà di partecipare alla gestione degli impianti di risalita di Prati di Tivo.   In ballo la riapertura in vista della stagione turistica, dopo che è andato deserto il bando per la gestione emanato dalla partecipata Gran Sasso Teramano spa, ma anche questioni di più ampio respiro riguardanti gli investimenti fatti per la cabinovia, la posizione debitoria con Unicredit e la necessità di inquadrare il problema degli impianti di risalità in una “riflessione politica più generale riguardante il trasporto pubblico in aree di montagna”.   Questa mattina il presidente Di Sabatino ha incontrato i rappresentanti dell’Unicredit, la banca che ha anticipato l’investimento sulla cabinovia in attesa del finanziamento dei Fondi Fas. “Intanto ho disposto che fosse trasferito un milione all’istituto a scomputo del debito accumulato (si aggiungono ai 500 mila già versati ndr)” ha dichiarato il Presidente a margine dell’incontro: “un incontro cordiale nel corso ho annunciato che, previa consultazione degli altri soci, la Provincia intende fare una proposta transattiva a stralcio della posizione debitoria della Gran Sasso Teramano”.   Attualmente tutto il finanziamento FAS (11 milioni e 400 mila euro ma alla Provincia fino ad oggi è arrivata solo la prima tranche di circa 5 milioni e 700 mila euro) non copre la posizione debitoria della Gran Sasso Teramano nei confronti Unicredit: debito che fra capitali ed interessi ammonta a 12 milioni e 400 mila euro.   Nella originaria stesura del PAR FAS, il finanziamento era pari a 12 milioni e 500 mila euro; successivamente, il finanziamento regionale per l’opera è stato ridotto dalla Regione a 11.400.000. A questa somma va tolta l’Iva e vanno tolti i 2 milioni e mezzo che la Gran Sasso ha già dovuto rifondere alla Regione in quanto inizialmente aveva ottenuto questa somma con un altro finanziamento non cumulabile con il FAS.   E’ evidente che siamo di fronte ad una situazione molto complessa che da una parte ci vede impegnati a non rendere vano un investimento tanto significativo per la montagna e dall’altra, però, ci chiama ad una assunzione di responsabilità rispetto ai conti pubblici” ha continuato Di Sabatino che aggiunge: “Esiste un nodo di fondo ed è quello della gestione di questo tipo di impianti: un nodo che può essere affrontato solo all’interno di una visione regionale, con l’individuazione di linee di indirizzo sul rapporto fra investimenti e gestione, sul rapporto fra pubblico e privato. Abbiamo chiesto un incontro a D’Alfonso per fiflettere insieme e alla Regione diciamo che intanto sarebbe giusto “restituirci” lo stanziamento iniziale”.   Da Parti di Tivo a Prato Selva. Dopo una serie di incontri in Provincia e grazie alla collaborazione del Bim e dello stesso Comune di Fano Adriano, sono stati reperiti i fondi per la manutenzione straordinaria degli impianti di risalita di Prato Selva. “Ci auguriamo che siano sufficienti per i lavori di straordinaria manutenzione che anche in questo caso, come a Prati di Tivo, sono obbligatori per la riapertura. Bisogna ringraziare il Bim per la collaborazione e il Comune per la solerzia”.