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kabi In questi giorni, “campeggiano” nelle edicole teramane, locandine che richiamano l'attenzione della cittadinanza sull’imminente realizzazione di una moschea in località Colleparco.   Dalle informazioni da noi assunte direttamente in loco, sembrerebbe, come al solito, che si voglia fare scalpore “intorno al nulla” cavalcando l'attualità “fortemente emotiva” degli ultimi fatti di Belgio e Francia.   “Il Presidente del comitato di quartiere, - precisano i portavoce di “Abruzzo Con Salvini”, - ci ha spiegato che trattasi di un gruppo di persone, di fede musulmana, che ha avuto dal Comune di Teramo,  l'affitto di locali come sede della loro Associazione Culturale e luogo di raccoglimento e preghiera, non di una moschea.   Rispetto a quanto esposto, noi del coordinamento regionale “Abruzzo con Salvini”, non possiamo che essere in accordo con l'iniziativa, a salvaguardia del diritto di libera professione culturale e religiosa che mai deve essere negata a chi non nasconde dietro il velo della fede intenti ‘terroristici’.   Tutt'altro sarebbe stato in caso di realizzazione di una moschea che troppo spesso, rappresenta anche un luogo di indottrinamento jihadista, poco coerente con la condivisione della fede.   Il momento è assai  particolare ed induce a riflessione ed attenzione in merito ai fatti a matrice islamica, che stanno accadendo nel mondo. Nel caso di richiesta di costruzione di una moschea, solo la cittadinanza potrebbe decretare in merito, con un referendum, e non la sola P.A. con una semplice autorizzazione comunale. “ABRUZZO con SALVINI” , - concludono, -  si farà promotore del referendum qualora se ne presentasse la necessità”.