SETTIMANA CORTA, NO AL RICORSO AL TAR. UFFICIO SCOLASTICO "CON" MASTROMAURO
"Mi fa piacere che ci sia un sindaco che intenda occuparsi dei problemi della comunità. Non è sempre scontato. E poiché la scuola è centro di comunità, credo che quella del sindaco sia una proposta di buon senso”. Così si è espresso Massimilano Nardocci, dirigente dell'Ambito Territoriale di Teramo, in occasione dell'incontro tenutosi oggi, 21 luglio, nella sala riunioni della sede dell'Ambito Territoriale alla presenza dello stesso sindaco, della vice Nausicaa Cameli, del dirigente comunale Andrea Sisino, della dirigente del 1° Circolo Carmen Di Odoardo, della sua vice Antonella Collevecchio, della presidente del Consiglio d'Istituto Cristiana Cipolloni, del rappresentante della ditta di trasporto scolastico, Sergio Gaspari, nonché di alcuni rappresentanti dei genitori sia pro che contro la “settimana corta”.Il sindaco ha esordito ribadendo come la questione della settimana corta non debba costituire una disputa con “vincitori” o “vinti” perché prioritario è “l'interesse dei bambini”. “E in questo momento – ha proseguito il sindaco Mastromauro – non abbiamo bisogni di ricorsi al TAR né di contrapposizioni, ma di trovare una soluzione. Che però deve essere condivisa. Mi rendo conto come la dirigente Carmen Di Odoardo si trovi in una posizione difficile. Ha tutta la mia comprensione. E continuerà ad avere, da parte dell'Amministrazione, supporto e interlocuzione. Purchè erchè gli enti debbono tra loro interoloquire. Io credo che una soluzione sia possibile, perché dal confronto è emersa la mancanza di una pregiudiziale nei confronti della settimana corta. Non è in gioco quindi, da parte dei genitori schierati per il “NO”, la settimana corta. Ma solo i modi e i tempi di attuazione. E d'altronde ognuna delle posizioni non è sprovvista di ragionevolezza. Ci sono, come in ogni situazione, sia pro che contro. Ma oggi dobbiamo fermare le bocce perché il metodo seguito non ha tenuto conto della necessaria condivisione”. Anche il dirigente Nardocci ha voluto ribadire la necessità di evitare ricorsi che porterebbero altri a decidere “esautorando l'autonomia scolastica e l'autorità locale”, non nascondendo però le sue perplessità in relazione soprattutto ai problemi riguardanti l'inesistenza della mensa, con le conseguenti questioni di carattere anche igienico-sanitarie, e l'impossibilità, evidenziata da Sergio Gaspari, di rimodulare il sistema del trasporto scolastico a fronte di tempi giudicati troppo brevi. L'esortazione del dirigente Nardocci è stata quindi quella di “ripercorrere il processo decisionale. Credo sia possibile – ha aggiunto Nardocci – che il Consiglio d'Istituto possa pure giungere ad un riesame. Anche alla luce di alcune discrepanze evidenziate”.