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Stroncato dai carabinieri del NOE un traffico di droga nei principali centri della costa abruzzese. Droga che, stando a quanto emerso dalle indagini, era destinata anche ai locali della movida regionale. Numerosi gli arresti scattati all'alba di oggi in tutta la Regione: ordinanze di custodia cautelare in carcere e ai domiciliari che hanno toccato anche Silvi e Giulianova. A Silvi è stato posto ai domiciliari Alessandro Sales, 40 anni, chiamato "lo stilista", originario di Montesilvano. Altro arresto, sempre ai domiciliari, è scattato a Giulianova, Anacleto Di Rocco, 33enne di origine rom, già noto alle forze dell'ordine. L’operazione, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia dell’Aquila, è condotta dai carabinieri del Comando per la tutela dell’Ambiente del colonnello Sergio De Caprio, il Capitano Ultimo che arrestò Totò Riina. Lo stesso che ha coordinato le indagini sui presunti illeciti nel sistema degli appalti sulla ricostruzione post-sisma a L'Aquila. Secondo gli inquirenti la droga era destinata ad alcuni locali della movida: oltre ai 13 arresti sono scattati sequestri e perquisizioni, non solo a Silvi e Giulianova, ma anche nelle province dell'Aquila, di Ascoli Piceno, Chieti, Pescara e Catania. L'indagine ha avuto impulso grazie alle dichiarazioni di un 'pentito', esponente di spicco di una nota famiglia malavitosa pescarese che ha deciso di collaborare con la Dda dell'Aquila. Tra gli arrestati, tutti italiani, vi sono diversi incensurati "che avevano organizzato - affermano gli investigatori - una fitta rete di spaccio di hascisc, marijuana e cocaina di altissima qualità, smerciata soprattutto in contesti della movida della costa adriatica". Le accuse per gli indagati vanno dal traffico di stupefacenti al favoreggiamento, dalla ricettazione all'intestazione fittizia di beni. L'organizzazione poteva sfruttare "magazzini per lo stoccaggio dello stupefacente, veicoli di lusso per il trasporto (Range Rover, Porsche, Harley Davidson), autovetture utilizzate quali vere e proprie 'basi mobili' da poter parcheggiare e confondere tra i mezzi della movida adriatica". Le consegne della droga ai clienti avvenivano, in genere, proprio in aree di parcheggio prossime a stabilimenti balneari e locali notturni. I carabinieri sottolineano "la peculiarità dello stupefacente trattato: è stata accertata l'esistenza infatti sia di marijuana coltivata con tecniche non convenzionali (nota come 'amnesia', ma commercializzata anche come 'kalasnikov', 'tuberon', 'lemonades', 'orange bad'), nonché di hascisc dal principio attivo anche 10 volte superiore allo standard abituale e, pertanto, altamente tossico". Le indagini patrimoniali hanno consentito di accertare che i proventi del traffico sono stati reinvestiti sia in veicoli, anche di lusso, che in immobili, tra cui una villa con piscina in uso al principale indagato. Nel corso delle indagini sono stati sequestrati nei mesi quasi 100 chili di hascisc, in parte nascosti in un garage di Montesilvano affittato da una coppia di fidanzati incensurati Dopo inseguimento, tre arrestati con 13 kg droga