• CANTORO
  • MCDONALDS
×

Avviso

Non ci sono cétégorie
In primo grado era stato condannato a 16 anni e 6 mesi di reclusione, in Corte d'Assise, per concorso in sequestro di persona a scopo di estorsione. Una condanna annullata in appello, per un vizio di forma legato a questioni tecniche nella composizione della giuria popolare, e con il processo tornato nuovamente davanti alla Corte d'Assise di Teramo che questa mattina, al termine della seconda udienza del processo bis, ha disposto il non doversi procedere a carico dell'imputato in quanto già condannato in Albania per lo stesso reato. Sul banco degli imputati era finito Elidon Lamaj, albanese di 33 anni, accusato aver preso parte nel gennaio del 2007 al sequestro di un connazionale residente a Giulianova come vendetta per una partita di droga acquistata e non pagata da alcuni parenti dell'uomo che vivevano a Durazzo. All'epoca, secondo l'accusa, Lamaj e i sui complici, processati separatamente, chiesero come riscatto, dietro la minaccia di uccidere l'uomo, la cessione di un terreno edificabile a Durazzo di proprietà del suocero del sequestrato (che nel frattempo era stato spostato in un appartamento di Torino, dove fu liberato). E furono proprio i parenti della vittima a chiamare la polizia, che attraverso una finta compravendita, in un'operazione congiunta tra gli agenti del servizio centrale operativo dell'Aquila, della squadra mobile di Teramo, e della polizia e della procura albanese di Durazzo, riuscirono a risalire ai tre uomini e a far liberare l'ostaggio in soli 4 giorni. Ieri la decisione della Corte d'Assise nel processo bis, con i giudici che hanno accolto l'eccezione del 'ne bis in idem' sollevata dal legale dell'imputato, l'avvocato Adelmo Manna. L'uomo, infatti, è già stato processato e condannato per lo stesso reato in Albania tribunale