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A quasi due anni dall'omicidio di Mihaela Roua, la 32enne uccisa dal compagno con due coltellate
al petto il 9 ottobre 2019 a Nereto (TERAMO), la corte d'assise
di TERAMO ha condannato l'uomo a 21 anni di reclusione per
omicidio volontario. La Procura, rappresentata dal pm Davide
Rosati, aveva chiesto per il 37enne Cristian Daravoinea una pena
di 24 anni.
L'omicidio si era consumato, al culmine di una violenta lite,
nell'appartamento di Nereto in cui vivevano i due, che si
stavano separando. A scoprire il corpo senza vita di Mihaela
erano stati i vigili del fuoco, intervenuti dopo l'allarme
lanciato da un'amica che non riusciva a mettersi in contatto con
la donna. Sul posto erano arrivati i carabinieri del reparto
operativo del comando di TERAMO che poche ore dopo riuscirono a
rintracciare il 37enne a Tortoreto. Dopo il fermo Daravoinea
aveva ammesso subito le proprie responsabilità.
Oggi la condanna a 21 anni, al termine del processo in corte
d'assise che ha visto cadere l'aggravante dei motivi futili e
abietti che era stata contestata all'uomo dalla Procura. La
corte, presieduta dal giudice Domenico Canosa, ha disposto a
carico di Daranoivea le pene accessorie dell'interdizione dai
pubblici uffici e il risarcimento danni in favore delle parti
civili da liquidarsi in separata sede, oltre a una provvisionale
immediatamente esecutiva di 100mila euro a favore della figlia
minore della coppia e di 50mila euro ciascuno a ai tre familiari
della donna che si erano costituiti parte civile. L'uomo era
difeso dagli avvocati Federica Di Nicola e Mario Gebbia.