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questurateramoE' di otto custodie cautelati in carcere, gr 770,00 di sostanza stupefacente del tipo cocaina , gr. 371,00 di marijuana e gr. 720,00 di hashish sequestrati e più di 100 cessioni riscontrate e documentate il bilancio dell'operazione The Diggers ( Gli Scavatori) della Squadra Mobile di Teramo nell'ambito di un'attività di indagine condotta con il coordinamento della locale Procura della Repubblica ( P.M. Dott. ROSATI Davide) che ha disarticolato l'operatività di un gruppo criminale di soggetti residenti a Teramo di cui tre componenti sono stati arrestati nella mattinata odierna (due albanesi: G.A. del 1986, e L,.K. del 1989 ed un italiano C.S. del 1970). L'indagine nasce nell'ottobre del 2020 dallo sviluppo di attività informativa ed investigativa degli inquirenti della Polizia di Stato, nell'ambito di una costante attenzione sul fenomeno dello spaccio di droga in questo capoluogo da sempre sensibilizzata dal Questore quale Autorità di Pubblica Sicurezza. Grazie al supporto delle attività tecniche delegate dall'Autorità. Giudiziaria, è emerso che gli indagati, unitamente agli altri 5 destinatati della custodia cautelare in carcere, attualmente irreperibili, avevano organizzato un'estesa rete di spaccio di sostanze stupefacenti del tipo cocaina, hashish e marijuana nella città di Teramo ed in quella di L'Aquila utilizzando un collaudato "modus "operandi" consistente nell'occultamento, nella periferia di Teramo ed in quella di L'Aquila, di ingenti quantitativi di stupefacente che veniva sotterrato presso campi e discariche in stato di abbandono, ove venivano, di volta in volta, prelevate le quantità necessarie a soddisfare le richieste degli acquirenti ai quali le cessioni, spesso, venivano effettuate direttamente nei pressi del luogo dell'imbosco. I luoghi isolati scelti dagli indagati per l'occultamento, secondo il descritto modus operandi, dello stupefacente rinvenuto e sequestrato nel corso dell'indagine sono per la città di Teramo le frazioni di Rupo, Sardinara, ed una stradina sterrata ubicata nel comune di Bellante e per la città di L'Aquila la frazione di Genzano di Sassa. L'attività investigativa ha permesso di documentare, anche con sequestri, l'ingente attività di cessione, con cadenza giornaliera, di sostanza stupefacente a numerosi acquirenti residenti nella Regione. Gli indagati infatti, molti dei quali con plurimi pregiudizi di polizia soprattutto per reati in materia di stupefacenti, e radicati da tempo nel territorio teramano, gestivano gran parte dello spaccio di sostanze stupefacenti sia nel centro cittadino che in alcuni comuni della Provincia. E' emersa anche la frequente presenza di alcuni degli indagati nella zona centrale di Piazza Garibaldi e luoghi limitrofi finalizzata al reperimento di nuovi acquirenti e al controllo della presenza di eventuale concorrenza.