Carabinieri del NAS hanno concluso “SHIELD II”, acronimo di Safe Health Implementation, Enforcement and Legal Development, vasta operazione internazionale finalizzata alla tutela della salute e al contrasto della criminalità farmaceutica.
L’operazione si è sviluppata sotto la direzione di EUROPOL, con il supporto dell’Ufficio dell’Unione Europea per la proprietà intellettuale (EUIPO), e ha visto la partecipazione di 26 tra Paesi membri dell’Unione Europea ed extra UE, nonché di organizzazioni internazionali quali la WADA e il contributo delle dogane nazionali coordinate dall’Ufficio Europeo Antifrode (OLAF), riproponendo lo schema organizzativo di coordinamento, cooperazione e scambio informativo tra gli Stati aderenti positivamente sperimentato nel corso della precedente edizione del 2020.
L’azione congiunta ha, infatti, affrontato in maniera globale il fenomeno del cd. pharma crime, inteso come contraffazione, diversion dalla catena legale di approvvigionamento, furti e traffico illecito, mediante lo svolgimento di targeted actions in materia di doping, medicinali, principi attivi farmacologici anche ad effetto stupefacente, con un focus sulle nuove sostanze psicoattive, e iniziative volte a fronteggiare le condotte illecite connesse con l’emergenza COVID-19. Particolare attenzione è stata, ovviamente, dedicata a internet, che rappresenta come noto un fenomeno in crescita esponenziale favorito dall’anonimato della rete e dalle opportunità di speculazione offerte dai differenziali normativi nelle legislazioni di settore dei diversi Paesi, grazie alla conduzione di un mirato cyber patrolling del web.
Anche quest’anno al Comando Carabinieri per la Tutela della Salute, unica forza di polizia nazionale che ha rappresentato l’Italia nell’ambito di “SHIELD II”, è stato affidato il delicato ruolo di co-leader di EUROPOL, posizione di primaria responsabilità che ha consentito al NAS di partecipare al processo decisionale prendendo posto nella “cabina di regia” (composta anche dalla Gendarmeria Nazionale Francese, dalla Polizia Greca e dalle Dogane Finlandesi) che ha pianificato le attività, nonché diretto e coordinato i Paesi aderenti nei vari settori d’intervento.
I risultati conseguiti dalle varie articolazioni del NAS sul territorio nazionale si sono sostanziati nell’esecuzione di 488 attività ispettive e di controllo, con l’apertura di 146 tra procedimenti giudiziari e amministrativi, per un totale di 85 arresti e oltre 480 segnalazioni alle competenti Autorità.
Ingenti i sequestri di medicinali e di sostanze dopanti di diverse tipologie, d’integratori nonché di dispositivi medici e di prodotti di vario genere anche collegati all’emergenza COVID-19: oltre 15.000 confezioni e circa 232.000 unità in diverse forme farmaceutiche (compresse, fiale, iniettabili, polveri), contenenti principi attivi a varia indicazione terapeutica, principalmente riconducibili ad anabolizzanti, antibiotici, antinfiammatori, disfunzione erettile e vantanti proprietà per il trattamento del COVID-19. Da ricordare, altresì, i numerosi sequestri di nuove sostanze psicoattive effettuati nell’ambito dell’operazione condotta a fine ottobre, con il rinvenimento di ingenti quantitativi di droga dello stupro, fentanyl, catinoni sintetici e benzodiazepine.
Ammontano, inoltre, a oltre 1 milione i dispositivi e presidi medici sequestrati in relazione all’emergenza COVID-19 poiché non conformi o illegalmente importati, tra mascherine, guanti, kit protettivi e DPI, pulsossimetri, test diagnostici e liquidi igienizzanti.
Il valore commerciale di tutti i sequestri, che ammontano a oltre 260 kg. e 540 litri, raggiunge la cifra di circa 9.000.000 euro.
Parallelamente è stato condotto un mirato controllo sull’offerta in vendita e la pubblicità illecite di medicinali on line. Lo specifico ambito del contrasto al cd. cybercrime farmaceutico rimane, infatti, uno degli aspetti più sensibili soprattutto rispetto alla diffusione del COVID-19, atteso il rischio che i cittadini si affidino a rimedi “fai da te” disponibili in rete piuttosto che seguire le indicazioni delle autorità sanitarie, alimentando quindi il mercato dei farmaci di provenienza dubbia, se non illecita, e i canali paralleli di approvvigionamento. In questo contesto, i militari del Comando Carabinieri per la Tutela della Salute hanno quindi condotto mirate analisi del web che, nel solo periodo di riferimento, hanno consentito di individuare e “oscurare”, su provvedimenti del Ministero della Salute, ben 283 siti internet tutti con server ubicati all’estero e con dati fittizi dei relativi gestori. Di questi siti, 243 erano riferiti a medicinali a base di principi attivi (idrossiclorochina, clorochina, lopinavir/ritonavir, azitromicina, colchicina e ivermectina) per i quali sono state emesse restrizioni all’impiego off label al di fuori di ricerche e studi clinici connessi con il COVID-19, mentre 40 proponevano in vendita e pubblicizzavano medicinali a varia indicazione terapeutica, prevalentemente dopanti, contro la disfunzione erettile, antinfiammatori e antibiotici, tutti soggetti a obbligo di prescrizione, nonché presunti integratori alimentari vantanti, indebitamente, proprietà terapeutiche.
Altro settore di attenzione sono state le attività sportive, sia a livello professionistico sia amatoriale, nel cui ambito sono state condotte 80 verifiche antidoping “in” (76) e “out” (4) competition, che hanno consentito di sottoporre a controllo 289 atleti (285 a margine di gare e 4 fuori gara), 18 dei quali sono risultati positivi (15 “in” e 3 “out” competition). In tale contesto, gli Ispettori Investigativi Antidoping del NAS si sono avvalsi della consolidata collaborazione di NADO ITALIA e della Sezione Vigilanza sul Doping del Ministero della Salute, sotto la cui egida hanno effettuato i vari controlli.
L’occasione operativa è, infine, stata proficua per favorire i rapporti di cooperazione istituzionale tra il NAS e l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, in linea con quanto previsto dal Protocollo d’intesa tra il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri e la medesima Agenzia. Da segnalare, al riguardo, oltre ai numerosi controlli e sequestri condotti congiuntamente in relazione all’illecita importazione dall’estero di medicinali sprovvisti di autorizzazione all’immissione in commercio, l’operazione che nel mese di giugno, a Rimini, ha portato all’arresto di una persona bloccata all’atto di ritirare due pacchi provenienti dall’estero e contenenti circa 3 kg. di anabolizzanti e sostanze dopanti di vario tipo, anche a effetto stupefacente.
Complessivamente1 l’Operazione “SHIELD II”, condotta nei territori dei vari Paesi aderenti, ha permesso di smantellare 33 gruppi criminali; sequestrare migliaia di medicinali, materie prime e prodotti dopanti di vario genere, per un totale di oltre 25 milioni di unità, in varie forme farmaceutiche, con quantitativi pari a 2.500 litri e più di 47 tonnellate e un valore commerciale di 63 milioni di euro; avviare 1.400 indagini, con l’arresto di 544 persone e il deferimento di ulteriori 634, nonché di monitorare oltre 1.000 siti web oscurandone 283. L’attività antidoping si è, invece, concretizzata in circa 6.500 controlli ad atleti, tra “in” e “out” competition, riscontrando 32 positività.
La sola azione sul COVID-19, infine, ha portato al sequestro di oltre 3 milioni tra mascherine, test, kit diagnostici, igienizzanti per le mani e dispositivi medici.