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CovidvaccinoUn tavolo interistituzionale regionale per la verifica della situazione epidemiologica all’interno delle Istituzioni Scolastiche in Abruzzo, alla luce della ripresa delle attività didattiche in presenza si è svolto nelle scorse ore. 

In premessa, la direttrice dell’Ufficio Scolastico Regionale D.ssa Tozza ha riportato gli esiti di un monitoraggio effettuato tra le istituzioni scolastiche abruzzesi, che hanno confermato quanto temevamo. Al di là delle dichiarazioni trionfalistiche del Ministro dell’Istruzione, al momento sono tante le istituzioni scolastiche in regione che hanno manifestato criticità.

due terzi delle scuole hanno fatto rilevare un tasso di assenza degli alunni superiore al normale, mentre il 90% delle istituzioni scolastiche sono alle prese con un numero di assenze del personale che supera il livello fisiologico, con conseguenti rilevanti difficoltà nelle sostituzioni e nella chiamata dei supplenti.

L’aspetto più critico della situazione però, per come ci è stata riportata, ci sembra riguardare le difficoltà di tracciamento e di gestione delle positività nelle scuole. Il dirigente del Servizio regionale di prevenzione, infatti, ha confermato quello che da tempo sosteniamo, ovverosia che il sistema normato dalle ultime diposizioni per la gestione delle positività nelle scuole risulta di fatto impraticabile, nonostante il grande lavoro degli operatori delle ASL, che attualmente si trovano a gestire un enorme incremento di positivi tra tutta la popolazione. 

Ricordiamo ad esempio che in base alle norme attuali, relativamente alla scuola primaria, con un solo caso di positività la classe è sottoposta a “sorveglianza”: i bambini devono fare il tampone a “tempo zero”, cioè appena si ha notizia di un positivo, in modo di consentire l’attività in presenza se gli altri test risultano negativi. Ovviamente però tali regole si basano sulla tempestività dei test: oggi però tutto questo non può avvenire dato l’ingolfamento della macchina sanitaria, per cui, al di là delle dichiarazioni di principio, la didattica a distanza rischia di uscire dalla porta e rientrare dalla finestra.

La realtà è che ancora una volta, a distanza di quasi due anni dall’inizio della pandemia, i Dirigenti Scolastici, i docenti e il personale ATA sono rimasti da soli a fronteggiare le tante criticità, e la scuola sconta i ritardi (e i tagli) nel settore ma anche le difficoltà del sistema sanitario

Non basta ripetere che la scuola deve riprendere regolarmente le sue attività per far sì che ciò si realizzi: erano e sono necessari atti conseguenti affinché le attività didattiche in presenza si svolgano nel massimo della sicurezza, in primis garantire il distanziamento nelle classi con organici aggiuntivi. Per tale ragione, come FLC CGIL Abruzzo Molise abbiamo chiesto a tutti i componenti del tavolo interistituzionale (Direttrice dell’USR, Assessore alla sanità, Assessore all’istruzione, Dipartimento di prevenzione, Ambiti Territoriali) di adoperarsi, ciascuno le proprie competenze al fine di:

-       rendere pubblici i dati del monitoraggio dei casi di positività nelle scuole, in modo da capire lo stato reale della situazione e verificare sul campo la praticabilità delle soluzioni da adottare;

-       effettuare screening periodici rivolti a tutti gli alunni ed al personale, implementando e migliorando quanto già accaduto in Abruzzo in occasione della ripartenza delle attività didattiche (riteniamo comunque importante aver sottoposto a test circa il 65% della popolazione scolastica, impedendo ad oltre 2.300 alunni positivi di rientrare a scuola);

-       distribuire gratuitamente le mascherine FFP2 a tutti gli alunni ed ai lavoratori delle scuole (ricordiamo che in base alle nuove disposizioni gli alunni della scuola secondaria ad esempio sono obbligati ad indossare la mascherina FFP2 in caso di “auto sorveglianza”, ma non è prevista la fornitura gratuita);

-       garantire un tracciamento veloce dei casi di positività nelle scuole, che consenta il rispetto dei protocolli e consenta davvero una didattica in presenza in sicurezza;

-       dare impulso alla copertura vaccinale della fascia 5 – 11 anni visto che, in base agli ultimi dati che del monitoraggio GIMBE – protezione Civile, in Abruzzo solo l’1,3% dei bambini ha completato il ciclo vaccinale mentre al 14,5% è stata somministrata almeno una dose. Si tratta di dati estremamente bassi, per cui abbiamo chiesto di dare priorità alla somministrazione dei vaccini per gli alunni, valutando anche la possibilità di istituire HUB vaccinali dedicati (ad esempio nelle palestre delle scuole), su richiesta delle singole Istituzioni, dotandole ovviamente di operatori e personale dedicato, in modo da non gravare sul personale ATA, già sottodimensionato e oberato da mille incombenze.

-       Infine, abbiamo chiesto all’Assessore all’istruzione Quaresimale di farsi portavoce in nella Giunta Regionale della necessità di interventi strutturali sulle scuole per garantire adeguati sistemi di areazione, anche eventualmente utilizzando le risorse del PNRR sull’edilizia scolastica.

Al termine del tavolo, rileviamo l’impegno da parte dell’assessore Quaresimale ad organizzare screening periodici ed a verificare la possibilità di programmare interventi strutturali sui sistemi di areazione, mentre la D.ssa Tozza si è impegnata a verificare, di concerto con i Dirigenti scolastici e l’Assessorato alla sanità, la possibilità di istituire Hub vaccinali nelle scuole, sulla scorta di esperienze di questo tipo che già sono state attuate in alcuni istituti scolastici.

Come FLC CGIL vigileremo sul rispetto degli impegni presi e continueremo a sollecitare, per quanto di competenza, il governo e le autorità competenti, a livello nazionale e regionale affinché si garantisca davvero una scuola in presenza e in sicurezza. Per far questo è necessaria un’assunzione di responsabilità e azioni concrete da parte di tutti, non mere dichiarazioni di principio.