• CANTORO
×

Avviso

Non ci sono cétégorie

6441017_15095637_reggiani_quadri.jpg

Un gruppo criminale, composto da
mercanti d'arte, collezionisti e speculatori occasionali, con
ramificazioni in tutta Italia, avrebbe creato una rete
commerciale di ricettazione e commercializzazione di opere
d'arte false o contraffatte, attribuite al maestro Mauro
Reggiani (Nonantola 1897 - Milano 1980), uno dei massimi
esponenti dell'astrattismo in Italia. Lo hanno scoperto i
carabinieri del nucleo tutela patrimonio culturale di Bari,
nell'ambito di una indagine della Procura di Lecce. Sono 60 i
falsi dipinti sequestrati e 23 le persone indagate per
ricettazione e per aver posto in circolazione opere d'arte
false/contraffate.
L'inchiesta, iniziata nel 2019 dalla segnalazione
dell'Associazione per la tutela delle opere di Mauro Reggiani
che denunciava un'insolita e continua richiesta di verifica di
autentiche di dipinti, ha permesso di accertare che opere
falsamente attribuite all'artista venivano immesse sul mercato
nazionale grazie alla complicità di gallerie, collezionisti
privati e mercanti d'arte, prevalentemente attraverso l'utilizzo
di piattaforme e-commerce. In particolare un mercante abruzzese,
attraverso una serie di intermediari su tutto il territorio
nazionale, avrebbe messo in circolazione le opere false,
risultate copie di dipinti autentici, riproduzioni estrapolate
dal catalogo generale delle opere di Reggiani, geometricamente
identiche ma con colorazioni diverse da quelle originali. Le
opere sequestrate, proposte in commercio a prezzi compresi tra
15.000 e 70.000 euro, avrebbero fruttato oltre un milione di
euro. Moltissime le vittime del raggiro che si sono ritrovate in
casa dipinti falsi pagati migliaia di euro. Le opere sono state
sequestrate nelle province di Lecce, Napoli, Perugia, Teramo,
Cagliari, Milano, Firenze, Roma, Alessandria, Como, Modena,
Cesena, Ferrara, Brescia, Savona, Padova e La Spezia.