Questa sera (Sala Ipogea di Piazza Garibaldi, ore 18) si terrà la presentazione dell'importante volume degli storici Maddalena Della Loggia e Angelo Staniscia su "ERCOLE VINCENZO ORSINI, ROMOLO DI GIOVANNANTONIO E SMERALDO PRESUTTI. COMUNISTI ABRUZZESI DINANZI AL FASCISMO". All'incontro, organizzato dall'Assessorato alla Cultura della Città di Teramo, porteranno il loro saluto il sindaco di Teramo Gianguido D’Alberto e l’assessore alla Cultura Andrea Core. Presente lo storico e direttore della collana “Storia” Luigi Ponziani.
IL LIBRO
Quinto titolo della collana "Storia" diretta da Luigi Ponziani, il volume degli storici Maddalena Della Loggia e Angelo Staniscia contiene lo studio, mai realizzato prima, sulla figura di Ercole Vincenzo Orsini, punto di riferimento nel Ventennio dell’antifascismo in provincia di Teramo.
Oltre a quello di Orsini, che risulta il più ponderoso, vengono tracciati altri due profili di comunisti antifascisti teramani: Smeraldo Presutti e Romolo Di Giovannantonio; nella trattazione trovano posto decine di altre figure dell’antifascismo teramano e abruzzese.
I comunisti teramani e abruzzesi di cui si parla nel libro – sostiene Ponziani nella sua prefazione – erano «per lo più giovani che avevano aderito alle istanze di emancipazione sociale e politica che erano andate affermandosi all’indomani della Grande Guerra, quando l’esempio della Rivoluzione Bolscevica sembrò potersi espandere e vincere anche in Europa e in Italia...
I comunisti teramani e abruzzesi di cui si parla nel libro – sostiene Ponziani nella sua prefazione – erano «per lo più giovani che avevano aderito alle istanze di emancipazione sociale e politica che erano andate affermandosi all’indomani della Grande Guerra, quando l’esempio della Rivoluzione Bolscevica sembrò potersi espandere e vincere anche in Europa e in Italia...
Le tre figure di militanti prese in considerazione sono delineate e studiate nel loro concreto operare, dalla nascita del Partito Comunista fino al tragico epilogo, per due di essi, nelle carceri fasciste e nella Resistenza. Ma, accanto, gli Autori ricompongono un tessuto politico e sociale e una rete di relazioni umane che si allarga a decine e decine di militanti che vanno a comporre un mosaico che arricchisce e amplia le nostre conoscenze sul quel periodo.
La difficile militanza dinanzi alla violenza fascista delle origini, la repressione istituzionalizzata durante il regime, gli arresti, le ammonizioni, il confino, l’ostracismo sociale e civile che spesso li accompagna durante tutta la loro esistenza costituiscono un titolo di merito per chi si oppose a un regime coercitivo e illiberale che nulla lasciava di intentato al fine di reprimere e annullare qualsiasi barlume di opposizione.
La ricerca ha il merito di dipanarsi senza indulgere, pur nella evidente partecipazione civile agli avvenimenti narrati, a una facile aneddotica attraverso una serrata disamina delle fonti documentarie e bibliografiche che ne costituiscono la base e la sostanziale novità. Dopo alcune e rapsodiche ricerche pionieristiche degli anni Settanta e Ottanta del Novecento, infatti, scarsi sono stati gli approfondimenti che hanno arricchito la relativa bibliografia. Cosicché l’aver oggi riproposto (ma sarebbe bene dire proposto per la prima volta) uno studio d’assieme sui comunisti teramani e abruzzesi durante il fascismo rappresenta un titolo di merito che va a colmare una evidente lacuna storica. Le fonti analizzate sono numerose e diversificate: accanto ai riferimenti bibliografici essenziali, sicuramente la stampa periodica del periodo, ma soprattutto la documentazione d’archivio.
Per la prima volta in maniera sistematica la ricerca si è svolta attraverso la consultazione di fondi conservati nell’Archivio Centrale dello Stato, nell’Archivio di Stato di Teramo, nell’Archivio storico del Partito Comunista conservato presso la Fondazione Gramsci a Roma; mentre non è stata trascurata, pur se con le opportune cautele, anche quella limitata memorialistica e “vulgata” orale che spesso ha accompagnato questo tipo di studi. Il risultato che ne è sortito è importante e costituisce un punto di svolta nelle ricerche di genere sottratte alle approssimazioni del passato per essere consegnate a una conoscenza critica di sicura affidabilità.»
GLI AUTORI
Maddalena Della Loggia (Notaresco 1946) ha insegnato materie letterarie nella scuola media. Nei primi anni Settanta è attiva nel movimento femminista, aderisce al Pci e, poi, al Pds-Ds. Ha partecipato alla vita del partito con l’organizzazione e la cura di manifestazioni culturali, politiche e ricreative, prestando particolare attenzione al tema delle questioni di genere. Da anni si occupa di tematiche relative alla storia dell’antifascismo abruzzese ed è iscritta alla sezione Anpi “Pietro Benedetti” di Atessa, comune dove vive. Appassionata di tematiche ambientali, è impegnata in iniziative a difesa del territorio e per lo sviluppo sostenibile.
Angelo Staniscia (Atessa 1939) ha insegnato storia e filosofia nei licei. Nella seconda metà degli anni Sessanta milita nei movimenti extraparlamentari di sinistra, nel 1970 aderisce al Pci; è stato dirigente di quel partito e ne ha seguito l’evoluzione in Pds e Ds. Iscritto al Pd. Eletto più volte sindaco del Comune di Atessa, nella IV legislatura è stato consigliere della Regione Abruzzo. Deputato nella XI legislatura e senatore nella XII e nella XIII, è attualmente dirigente dell’Anpi provinciale di Chieti e componente del Comitato scientifico della Fondazione Abruzzo Riforme.