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AULAVUOTA1Attualmente gli alunni delle scuole pubblichenel teramano sono 38.41, il prossimo anno scolastico saranno 37.554. Ci sarà, dunque, un taglio di 859 alunni, lo scorso anno furono 587. In tutta la regione per l’anno scolastico 2022/23 sono previsti 2723 alunni in meno a fronte degli oltre 2000 dello scorso anno. Saranno poco più di 164.000 rispetto agli  attuali oltre 167.275, le studentesse e gli studenti che frequenteranno le scuole pubbliche abruzzesi.

La provincia di Teramo paga un tributo più alto  a  queste riduzioni. Un dato che da solo documenta il persistente aumento della denatalità, delle migrazioni dalle aree interne, che si accompagnano ad un esodo diffuso delle nuove generazioni. Le politiche nazionali e locali non affrontano in alcun modo questo impoverimento del territorio. Eppure si tratta di una vera e propria emergenza che dovrebbe determinare interventi di lungo periodo con proposte che intervengano sui nodi strutturali di tali problemi. In giro, però, c’è aria di rassegnazione e il silenzio su questi temi diventa assordante.

Di fronte alla situazione emergenziale, in più occasioni abbiamo chiesto che le scuole possano avere la possibilità di garantire l’offerta formativa programmata. C’è bisogno di più tempo scuola, di tempo pieno alla primaria e di tempo prolungato alla secondaria. Di recupero delle discipline professionali nella secondaria di secondo grado. Invece si continua con la politica che certifica il dato di fatto e non interviene per affrontare le criticità.

Sarebbe   importante consolidare un organico docente ed  ATA che consenta di poter far scuola rispettando i requisiti del distanziamento, della sicurezza e dell’offerta formativa di qualità. Solo dopo una forte pressione e continue mobilitazioni siamo riusciti a mantenere, fino al termine delle lezioni, il cosiddetto organico COVID. Peraltro, in questo caso, numerose pressioni e interventi inopportuni hanno generato caos e comportamenti difformi tra scuole.  Eppure si tratta di un organico importante per le scuole, bisognerebbe che fosse mantenuto anche dopo l’emergenza. Non può trattarsi di una misura occasionale per tamponare l’emergenza, dovrebbe essere, invece,  strutturale per affrontare le tante criticità territoriali (classi sovraffollate, spopolamento delle aree interne, competizione sterile tra scuole, qualità del diritto all’istruzione, ecc) presenti in provincia. Occorre, per questo una programmazione di medio periodo e non continuare a distribuire gli organici in base al numero di alunni che si iscrivono. 

Per il prossimo anno si è introdotto l’insegnamento dell’educazione motoria per le classi quinte della primaria con 12 posti di insegnanti, senza aumenti di organici. L’unico dato positivo è il lieve incremento del numero di docenti di sostegno. Sono solo 69 posti (8 infanzia, 26 primaria,16 secondaria di primo grado, 19 secondaria di secondo grado) i posti in più, nonostante il significativo numero di insegnanti di sostegno, peraltro senza titolo. A ulteriore testimonianza di come le politiche sul reclutamento siano farraginose e sbagliate.

Chiediamo all’Ambito territoriale  di Teramo di accogliere le richieste delle scuole per avere organici adeguati, in base al tempo scuola programmato, per dare agli studenti e alle studentesse una scuola  pubblica di qualità.

                                                    FLC CGIL TERAMO