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Cure ancora più immediate ai pazienti con infarto.  Il Pronto Soccorso dell’ospedale di Teramo  si è dotato del  “Poct” (Point of care), uno strumento per il dosaggio della Troponina I ad alta sensibilità, posizionato al triage. La Asl di Teramo è prima in Italia nell’utilizzo di questo apparecchio che garantisce la gestione immediata dei pazienti con infarto acuto del miocardio riducendo il danno cardiaco e le complicanze ad esso correlate.

Il “Poct” permette l'inquadramento del paziente con "dolore toracico" da parte dell'infermiere così da velocizzare il percorso diagnostico terapeutico del paziente con sindrome coronarica acuta, cioè l’infarto, riducendo notevolmente i tempi  di attesa poiché il risultato dell'esame si ottiene in 8 minuti ed è già visibile sullo strumento stesso. L'istallazione è frutto di un lavoro integrato tra Pronto Soccorso e Laboratorio Analisi che gestirà la parte analitica e la validazione del dato.

“In sostanza il paziente che arriva in pronto soccorso con dolore toracico viene preso in carico dall’infermiere del triage che fa un elettrocardiogramma e un prelievo di sangue per gli esami generali e per eseguire il test collegato al Poct. In 8 minuti si visualizza un risultato che indica se il paziente ha un aumento della Troponina I, che è collegato a un infarto. La lettura viene fatta in contemporanea dal personale del Pronto soccorso  e da quello del Laboratorio analisi, con cui lo strumento è pure collegato, che certifica e valida l’esame”, spiega Anna Rita Gabriele, direttore del Pronto soccorso del Mazzini.

“In questo modo”, sottolinea il direttore generale Maurizio Di Giosia, “il paziente con infarto viene immediatamente individuato e fatto entrare subito in ambulatorio per il percorso diagnostico terapeutico adeguato. L’utilizzo del “Poct”,  oltre ovviamente a garantire cure tempestive determinanti per questo tipo patologia, comporta anche la riduzione del cosiddetto “over crowding”, cioè dell’affollamento in Pronto soccorso, perché il paziente non sta più in sala d’attesa”.

L’apparecchio  è stato testato prima dell’acquisizione. “Abbiamo visto che c’è un’ottima correlazione con i risultati del dosaggio della Troponina I eseguito dal laboratorio analisi, quindi i risultati sono attendibili. Peraltro la misurazione della Troponina I è esclusivamente correlata all’infarto e non risente di  altre situazioni cliniche”, conclude Gabriele.