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MARCOCIPOLLETTI1Il tema del recupero delle liste di attesa si conferma di stretta attualità, con un pesante impatto sulla salute - e sulle tasche - degli abruzzesi. Per queste ragioni ne ho trattato nell’ultima interpellanza presentata in Consiglio regionale: le criticità continuano a preoccupare ed è emblematico il caso di un appuntamento richiesto al Cup per un’epiluminescenza fissato solo per il 2024. Surreale, per una prestazione da svolgere - come da prescrizione - entro dieci giorni in quanto utile a individuare forme neoplastiche gravi della pelle in cui la corsa contro il tempo è essenziale. E’ vero che, in alternativa ai tempi della prestazione ordinaria, si può ricorrere a quella intramoenia, ma il costo per il cittadino diventa almeno quattro volte superiore. E’ utile ricordare, per una riflessione più articolata, il decreto legge n. 104 del 2020 con cui il Governo ha stanziato circa 500 milioni di euro - dei quali 10.472.048 euro attribuiti all’ Abruzzo come quota di competenza alle Regioni - per recuperare in modo tempestivo prestazioni ambulatoriali, screening e ricoveri ospedalieri che l’emergenza pandemica aveva bloccato e ridurre così le liste di attesa. A questo si aggiunge, poi, che la legge di bilancio 2022 con il “decreto sostegni bis” ne ha esteso fino al prossimo 31 dicembre il rifinanziamento per un importo stavolta di 10.934.065 euro, e che la Regione ha provveduto, su indicazioni del Ministero, a predisporre la rimodulazione del Piano di recupero delle liste di attesa. Quelle stesse liste che oggi rappresentano il vero problema - e non certo più il Covid -  visto che proprio l’emergenza sanitaria ha inasprito una situazione precedente già difficile con un accumulo di ulteriori prestazioni  da erogare.  Significativo, tra gli altri, il dato - evidenziato dalla ricognizione effettuata dalla stessa Regione - del raddoppio dei tempi di attesa per le prestazioni ambulatoriali più comuni, e programmabili, che slittano dai sette mesi ai due anni, in particolare nella Asl di Teramo. Da qui le richieste di chiarimento che ho formulato. Quante sono, ad oggi, per priorità e tipologia, le prestazioni ancora da recuperare nelle Asl abruzzesi?  Quante delle risorse a disposizione sono state utilizzate per dare un’ accelerata in risposta alle prestazioni non erogate nell’ emergenza Covid? Quali azioni  per un recupero delle liste di attesa le Asl locali hanno attuato, o stanno attuando, rispetto a quelle previste dal Piano operativo regionale? Quali sono i risultati ottenuti dalle Asl e quali, ancora, le criticità per i cittadini? Le risposte che l’interpellanza ha ricevuto elencano la predisposizione di sedute aggiuntive con prestazioni in alcuni casi anche in giorni festivi o prefestivi, l’assunzione di altro personale e/o l’aumento delle ore, l’attivazione di sistemi di re-call per la “pulizia” delle liste, l’attivazione di pre-liste per la presa in carico dei pazienti a cui non sia possibile fornire la prestazione nei tempi stabiliti ma la cui posizione resta registrata per un successivo richiamo. Realisticamente l’auspicio è che, nell’arco di pochi mesi, queste misure vengano attuate utilizzando tutti i fondi messi a disposizione in modo da recuperare la maggior parte delle prestazioni da erogare, uscendo così  dalle sabbie mobili di ritardi inaccettabili. Che però, per onestà intellettuale, interessano l’intero sistema sanitario nazionale.

Marco Cipolletti

Consigliere regionale