Il rebus aumento sulle autostrade A24 e A25 continua. C'è il rischio degli aumenti del 34,5%: i sindaci restano sul piede di guerra e Strada dei Parchi, la società che gestisce le autostrade abruzzesi e laziali, ribadisce «l'assoluta volontà di recedere dalla concessione».
Su tutto permane un silenzio ritenuto «inaccettabile» da tutte le parti in causa e una situazione di stallo totale. Il problema dell'aumento delle tariffe, previsto per il prossimo primo luglio, non è stato ancora risolto: il ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, in una informativa urgente alla Camera circa l'aumento dei pedaggi, a inizio maggio aveva assicurato che «il governo ritiene opportuno operare per far sì che l'attuale blocco delle tariffe, previsto fino al 30 giugno, venga prorogato al 31 dicembre 2022».
Parole che non hanno allontanato lo spettro di un nuovo aumento e per questo gli amministratori tornano a chiedere delle risposte, annunciando proteste a oltranza e per questo scrivono: «Siamo stanchi, ora basta. Quali atti sono stati o verranno adottati per permettere una ulteriore proroga? Questo è quanto abbiamo chiesto al governo e al ministero - spiega la coordinatrice del comitato dei sindaci contro il caro pedaggi e primo cittadino di Carsoli, Velia Nazzarro - ad oggi non abbiamo ricevuto risposte, c'è un silenzio inaccettabile; abbiamo deciso di rimandare ogni manifestazione alla fine delle prossime elezioni amministrative per evitare che il problema venga strumentalizzato, ma dopo le comunali torneremo a protestare No stop sul territorio regionale e a Roma, perché i cittadini hanno il diritto di avere risposte».