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casariposo2 originalComprendiamo le preoccupazioni espresse dai dipendenti, del resto motivate da problematiche che si sono stratificate e cristallizzate in tempi che non sono, però, il nostro tempo. Un aspetto, questo - assolutamente centrale nella vicenda - che va tenuto sempre ben presente. Deve essere comunque chiaro che per risolvere in modo positivo la questione si sta continuando a lavorare, e lo si fa sulla base di concretezze, in modo serrato. E’ infatti quotidiano il confronto con i vertici della Regione di cui registriamo la piena e fattiva disponibilità e che per questo ringraziamo, con l’assessore Pietro Quaresimale in primis e con la Giunta tutta, passando per l’attenzione e il contributo dei consiglieri che del nostro territorio sono espressione. Ai dipendenti dobbiamo ricordare che i tre milioni di euro non sono campati in aria né tanto meno sono fumo gettato negli occhi: quei tre milioni ci sono, esistono, sono fondi  per il rimborso delle maggiori spese sostenute dall’Azienda durante il periodo dell’emergenza sanitaria dettata dal Covid. Fondi che sono stati approvati  in Consiglio regionale passando attraverso una variazione di Bilancio, così come sono stati poi deliberati in Giunta. Il nodo che, però, ci troviamo ora a dover sciogliere su un percorso che è già stato tracciato in modo lineare, rimanda ad un problema burocratico. anche questo legato a gestioni precedenti. A tempi che non sono il nostro tempo. Un problema al quale  - e di questo i dipendenti devono avere la piena contezza -  stiamo lavorando perché possa sbloccarsi, sia pure con tutte le difficoltà del caso. Siamo fiduciosi che si possa arrivare nei tempi dovuti ad una soluzione, anche a fronte dell’impegno messo in campo per una criticità oggettivamente molto pesante  su cui - per la prima volta e a parlare sono gli atti - ora si sta lavorando in modo concreto e soprattutto anche individuando prospettive per l’Azienda. A margine una riflessione: le polemiche urlate a cui stiamo assistendo generano solo apprensione e disorientamento negli ospiti e nelle loro famiglie, mentre sono proprio le persone che restano al centro dell’attività dell’Azienda. Gli anziani di oggi e quelli che anziani saranno domani: da qui l’importanza di individuare - ed è a questo che si è lavorato - nuovi servizi e nuove attività per il risanamento e il rilancio dell’Asp1.             

 

                                                         Roberto Canzio

                                               Commissario straordinario Asp 1 Teramo