In risposta alla domande poste nel nostro editoriale, abbiamo ricevuto una nota dell'assessore Ilaria De Sanctis.
«Il Reddito di Cittadinanza prevede per i beneficiari la sottoscrizione di un patto per il lavoro o di un patto per l’inclusione sociale e all’interno di tali Patti è prevista, per i tenuti agli obblighi, la partecipazione a Progetti Utili alla Collettività (in avanti anche solo “PUC”), quali “progetti a titolarità dei Comune, utili alla collettività in ambito culturale, sociale, artistico, ambientale, formativo e di tutela dei beni comuni, cui il beneficiario del Rdc è tenuto ad offrire la propria disponibilità ai sensi dell’art. 4, comma 15, del decreto-legge n. 4 del 2019”.
I PUC sono da intendersi come attività di restituzione sociale per coloro che ricevono il beneficio del Reddito di Cittadinanza e rappresentano un’occasione di inclusione e di crescita per i beneficiari e per la collettività e il loro principio cardine è che le attività previste nell’ambito dei progetti non sono in alcun modo assimilabili ad attività di lavoro subordinato o parasubordinato o autonomo.
I progetti legati ai patti per il lavoro o all’inclusione sociale, infatti, prevedono e l’organizzazione di attività da parte dei Comuni e degli altri soggetti individuati dalla normativa, non sostitutive di quelle ordinarie e riguardanti sia nuove attività che potenziamento di quelle esistenti e, per idearli si deve partire dai bisogni della collettività, tenendo conto delle competenze individuali, e possono essere attuati negli ambiti culturale, sociale, artistico, ambientale, formativo e di tutela dei beni comuni.
Le attività previste dai progetti possono avere differenti durate, a seconda delle caratteristiche e degli obiettivi dei progetti stessi.
Ogni cittadino beneficiario del Reddito di Cittadinanza è tenuto ad un impegno di almeno otto ore settimanali e fino ad un massimo di 16 ore settimanali, a seguito di accordo tra le parti;
Nei progetti a titolarità comunale, i Comuni, singoli o associati, sono responsabili dell’approvazione, dell’attuazione, del coordinamento e del monitoraggio degli stessi, con le modalità indicate nel citato decreto 22 ottobre 2019.
I progetti, come previsto dalla normativa, possono essere attuati anche con l’apporto di altri soggetti pubblici e del privato sociale, mediante partenariato con il Comune.
I Progetti Utili alla Collettività devono riguardare i seguenti ambiti:
- sociale;
- culturale;
- artistico;
- ambientale;
- formativo;
- tutela dei beni comuni;
- altre attività di interesse generale, fra quelle indicate dall’art. 5 del d. lgs. n. 117/2017 e ss. mm., purché coerenti con le finalità dell’ente, tra le quali:
- a) organizzazione di attività turistiche (ambito culturale);
- b) radiodiffusione sonora a carattere comunitario (ambito culturale);
- c) prestazioni sanitarie e sociosanitarie (ambito sociale);
- d) cooperazione allo sviluppo (ambito sociale);
- e) agricoltura sociale (ambito sociale);
- f) tutela dei diritti (ambito sociale);
- g) protezione civile (ambito ambientale);
- h) promozione cultura legalità e non violenza (ambito formativo);
i) attività sportive e dilettantistiche (ambito formativo);
Il Comune di Teramo, dopo la sospensione dettata dalla circolare del Ministero legata alla pandemia, ha attivato, a partire da settembre 2021 sia i Puc, sia i tirocini.
Per quanto riguarda i Puc, ne sono stati attivati: uno presso il Tribunale con circa 37 persone a supporto delle attività giudiziarie; uno in biblioteca che coinvolge 12 persone; uno al Comune di Teramo che vede impegnati in attività di portierato – uscierato 15 beneficiari; uno al polo museale che vede impiegate 7 persone. Sono inoltre in procinto di attivazione i Puc presso l’ex scuola Carlo Febo.
Per quanto riguarda i tirocini ne sono stati avviati uno con il Tribunale e uno con la Procura (quest’ultimo in fase di attivazione e con la convenzione già sottoscritta).
Per quanto riguarda i Puc, è doveroso sottolineare che a Teramo sono tutti attivi e, come si può vedere dal sito del Ministero, la nostra Città è quella che ha inserito più beneficiari insieme a Pescara. Senza voler andare in competizione con altri comuni, mi preme sottolineare che il PUC del comune di Montorio riguardante il verde è terminato e ha coinvolto 7 persone, come certificato sempre dal sito del Ministero.
Le famiglie percettrici di reddito di cittadinanza in carico al comune sono 332, mentre quelle in carico al centro per l’impiego sono 378 e si può stimare che circa il 90% dei beneficiari è escluso (per motivo di studio, con minore di 3 anni…) o esonerato (causa disabilità, età superiore a 65 anni, o carichi di cura assisteziale).
Ecco, a Teramo i beneficiari che non sono esclusi o esonerati, partecipano tutti o ai Puc o ai tirocini, che come prevede la legge sono ideati sui bisogni della collettività e anche sulle capacità di ogni beneficiario. E’ un dato particolare, ma a Teramo i beneficiari che possono svolgere i Puc hanno un livello di istruzione medio-alto e per questo motivo, avendo il progetto la finalità anche di reinserimento nel mondo del lavoro, come amministrazione abbiamo pensato di mettere in campo le loro professionalità con dei Puc specifici».