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Fatto assurdo e paradossale che accade nel teramano, opportunamente segnalato all’Assessore regionale alla Sanità Nicoletta Verì e all’Assessore regionale alle politiche sociali Pietro Quaresimale. Grazie ad una mobilitazione, che ha visto la partecipazione di numerose famiglie della Val Vibrata, sono stati raccolti dei fondi destinati proprio alle attività estive a favore di bambini e ragazzi con autismo. Una campagna solidale basata su prodotti tipici del territorio dalla cui vendita sono stati ricavati 8.847€ destinati proprio ad attività estive per ragazzi e adulti con autismo.

Grazie alla collaborazione con l’Unione dei Comuni, la colonia estiva potrà accogliere bambini e ragazzi con autismo e integra i servizi erogati dall’ente come il trasporto e la necessaria assistenza con operatori qualificati, già impiegati per l’assistenza domiciliare.

Un progetto molto ambizioso che ha finalmente messo insieme le famiglie, il territorio, gli enti e la nostra associazione al fine di rendere, anche per le persone autistiche, l’estate coinvolgente e attiva. Una co-progettazione che ha rispettato le singole necessità e ha valorizzato al meglio il contributo di tutti gli attori.

Tutto questo rischia però di rimanere un sogno per alcuni di loro. In caso di assenza dalle attività riabilitative potrebbe scattare la “dimissione” dal servizio con il rischio quindi di perdere un diritto sancito dalla Costituzione e dalle norme nazionali e regionali vigenti. A seguito di disposizioni specifiche, sembra infatti che gli utenti inseriti nei centri diurni in caso di assenza “prolungata” rischiano le dimissioni d’ufficio con la conseguente perdita del diritto alle cure.

Ci chiediamo se una normativa che regola il rapporto tra la Regione e la struttura accreditata possa condizionare l’applicazione di un diritto sancito dalla Costituzione e dalle norme nazionali e regionali vigenti.

Invitiamo la Regione Abruzzo e le ASL ad individuare una rapida soluzione affinché la condivisione di attività riabilitative e socio-ricreative possa coesistere in un periodo come quello estivo. Auspichiamo inoltre che, in attesa di un avvio concreto della integrazione socio-sanitaria, si possa applicare anche nel territorio teramano la gestione diretta di alcuni servizi e avviare la collaborazione con Comuni, Ambiti sociali e Associazioni.

La gestione diretta di servizi semiresidenziali e residenziali da parte della ASL potrebbe semplificare l’integrazione socio sanitaria e permettere a ragazzi e adulti con autismo di avvicinarsi alla vita sociale grazie alla competenza di operatori qualificati che potrebbero utilizzare gli stimoli offerti dalle attività integrative e cogliere obiettivi di autonomia sempre più ambiziosi. Tale proposta era stata seriamente valutata dal Dott. Roberto Fagnano all’avvio del centro per l’autismo di Sant’Atto, ma per la specifica indicazione dell’ex Presidente della Regione Luciano D’Alfonso, tale gestione fu affidata ad un gestore accreditato, con fondi della ASL Teramo.

Auspichiamo pertanto una soluzione concreta e in tempi molto brevi, affinché l’utenza interessata possa partecipare alle attività estive e si possa in futuro valutare la gestione diretta di servizi riabilitativi, a carattere semiresidenziale e residenziale, cogliendo tutte le opportunità scaturenti dalle collaborazioni tra enti pubblici. Tanti gli edifici e i servizi che potrebbero arricchire la quotidianità degli utenti e evitare il sistematico invio fuori regione di utenti con disabilità.

Dario Verzulli