È iniziato ieri pomeriggio, con la cerimonia di inaugurazione nella biblioteca del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Cosenza, e si concluderà domani il torneo nazionale “Scacco d’atto” riservato agli allievi delle scuole forensi che si preparano all’esercizio della professione di avvocato.
Giunta alla sesta edizione, la competizione vede la partecipazione degli allievi di nove scuole forensi provenienti da tutta Italia, tra le quali, per la prima volta, la Scuola Forense di Teramo. Le altre sono quelle di Bari, Cagliari, Catanzaro, Cosenza, Taranto, Trento, Velletri, Viterbo.
“Gli allievi – spiega il presidente dell’Ordine degli Avvocati di Teramo, Antonio Lessiani - si sfideranno a colpi di retorica affrontando la discussione di un caso giurisprudenziale, in materia civile o penale, assumendo la difesa di una delle parti processuali. Sono certo che le giovani allieve della nostra Scuola, Maura Desirée Sperandii e Deborah Irelli, si faranno onore a Cosenza e torneranno con un bagaglio ricco di esperienze ed emozioni. Un particolare ringraziamento ai colleghi che accompagnano le nostre allieve scacchiste: Gabriella Zuccarini, direttrice della Scuola Forense di Teramo, ed Elena Concordia e Luca Di Eugenio, membri del direttivo della scuola”.
Durante la cerimonia inaugurale, ieri pomeriggio, è avvenuta l’estrazione delle tracce da assegnare. Oggi, invece, le aule di giustizia del Giudice di Pace e del Tribunale di Cosenza accoglieranno la fase delle eliminatorie, con la “disputatio” vera e propria che prevede che le squadre si confrontino in un tempo limitato (10 minuti) sulla “quaestio” e il ruolo assegnato ed elaborino un discorso articolato nelle tradizionali sei parti: esordio, narrazione, partizione (propositio), argomentazione (confirmatio e probatio), confutazione, epilogo.
La proposta di soluzione (respondeo) formulata dalle parti troverà una obiezione nell’avversario (sed contra) per poi approdare alla determinatio magistralis. Darà scacco matto all’avversario chi nel tempo prestabilito sarà riuscito a docere et probare, delectare et movere, usando la forza dell’ethos, del logos e del pathos.
La competizione finale si svolgerà domani davanti a una giuria composta dalle più alte cariche dell’Avvocatura italiana riunite a “Palazzo Arnone”, sede storica del Tribunale di Cosenza. Vincerà chi mostrerà le migliori doti in termini di eloquio, persuasione ed intuito giuridico, attenendosi nella propria discussione ai canoni classici dell’arte oratoria. Allo stesso tempo, come di consuetudine, sarà proclamata la scuola forense chiamata ad ospitare la successiva edizione del torneo.