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Da oggi diventa realtà il programma di recupero di una grande volta incannucciata crollata nel 2014: completamente decorata, costituiva la copertura del grande Salone d’Onore di Palazzo Rozzi a Campli ), una delle più importanti residenze nobiliari camplesi assieme a Palazzo Farnese, sede del Municipio.

L’idea, nata dalla forte volontà della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di L’Aquila e Teramo, con il Soprintendente arch. Cristina Collettini e i funzionari referenti per il territorio, arch. Giovanna Ceniccola e dott. Saverio Ricci, è stata prontamente sostenuta dall’Amministrazione comunale di Campli guidata dal dott. Federico Agostinelli, e vede coinvolta l’Università degli Studi della Tuscia.

L’Università della Tuscia non è nuova a progetti di recupero e restauro post crollo: ha già partecipato al “Cantiere dell’Utopia” di Assisi, voluto da Antonio Paolucci - allora Commissario Straordinario per il Sisma Umbria-Marche del 1997 -  che coinvolse 620 tra restauratori, tecnici e studenti volontari impegnati proprio nella ricomposizione dei frammenti degli affreschi di Cimabue e della bottega di Giotto, crollati dalla volta della Basilica Superiore di San Francesco.

Il progetto ricalca proprio l’esperienza assisiate di 25 anni fa e consiste nel recupero e nella ricomposizione dei frammenti della decorazione della volta incannucciata, con particolare attenzione al riquadro figurato centrale: un vasto ottagono decorato con una scena allegorica raffigurante l’Apoteosi di Ercole o il Carro di Apollo, opera che potrebbe risalire al tardo XVIII secolo.

La collaborazione tra Soprintendenza e l’Università della Tuscia, nelle figure dei docenti del Laboratorio di restauro “Dipinti murali”, dott.ssa Paola Pogliani, dott.ssa Valeria Valentini e dott. Mark Gittins, a seguito di numerose ricognizioni in loco, ha portato alla definizione di una metodologia stratigrafica specifica per il recupero.

I lavori, con la direzione scientifica della Soprintendenza, sono condotti da un’equipe di giovani restauratori e studenti (Davide Vigliotti, Sofia Annerilli, Riccardo Vettraino e Francesca Groppi, Matteo Bianchi, Serena De Santis, Nicole D’Orazio, Elena Mosconi); il loro coinvolgimento è stato possibile grazie al sostegno dell’Amministrazione comunale di Campli che, con i suoi amministratori e tecnici, ha garantito l’essenziale supporto logistico, organizzativo ed economico.

I frammenti saranno temporaneamente depositati presso gli spazi del convento di Sant’Onofrio messi a disposizione della Soprintendenza.

Un lavoro di squadra, dunque, di collaborazione tra Enti Pubblici, formalizzato in un dedicato Accordo operativo che trova nella conservazione e tutela del patrimonio culturale il suo obiettivo ultimo e che ha già portato in pochissimo tempo a dar vita a questo progetto.

Il lavoro vuole essere anche momento di partecipazione della comunità per cui sono previsti momenti di condivisione in itinere dei risultati del progetto. Gli Enti coinvolti, inoltre, nell’ottica della massima e proficua collaborazione, daranno massima diffusione degli esiti del lavoro svolto.