La Regione Abruzzo non paga ancora le fatture di maggio alle strutture alberghiere che accolgono, da mesi, i profughi ucraini, anticipando risorse economiche proprie. E' assurdo ed inaccettabile. Marsilio non può far finta di nulla, scaricando il problema sugli operatori economici che hanno mostrato un enorme spirito di sacrificio e una straordinaria disponibilitàIl mancato pagamento di queste fatture, sapete cosa comporta? Che gli operatori economici sono costretti a dover anticipare somme da capogiro pur di garantire una “casa” e cibo a chi è riuscito a scappare da guerra e distruzione.
Caro presidente Marsilio, cosa dovrebbe fare chi non può anticipare migliaia di euro ogni mese? Mandare via gli ospiti?
Penso, ad esempio, a quella struttura ricettiva di Giulianova che accoglie ben 104 minori ucraini non accompagnati. Cosa dovrebbe fare, adesso? Lasciare per strada decine e decine di bambini e ragazzi? No che non lo farà , mettendo a rischio la propria azienda che in questo periodo ha rinunciato ad altre entrate per ospitare i profughi.
La Regione non può ignorare che far anticipare centinaia di migliaia di euro per una struttura equivale a farle dichiarare il fallimento!Non si può continuare a dare per dovuto e scontato l'anticipo delle somme da parte delle strutture ricettive accreditate (a seguito della firma di una convenzione regionale).
Non si può costringere, puntualmente, gli operatori economici a valutare il da farsi.
Non si può mortificare l'ospitalità o metterla a rischio. La Regione Abruzzo la smetta di rimanere indifferente e provveda, come ente, ad anticipare alle strutture interessate le somme che occorrono per l’accoglienza.
E’ troppo facile scaricare responsabilità e scelte politiche che riguardano la vita di persone in difficoltà sugli operatori economici che già sono costretti a lottare contro l’aumento del costo dell’energia e degli alimenti e costretti a sopportare una crisi del settore che si trascina ormai da anni. Si dia una svegliata Marsilio ed invece di lamentarsi, provveda a risolvere il problema.
Manola Di Pasquale
Presidente PD Abruzzo